Categoria: I quattro Vangeli

Ti va di riflettere sui quattro Vangeli? Quali sono le differenze fra di loro?

I quattro Vangeli. Riflettere sui quattro Vangeli è un viaggio affascinante e profondo nella Parola di Dio. Ogni Vangelo ha uno stile, un pubblico di riferimento e una prospettiva diversa, ma tutti annunciano la Buona Novella di Gesù Cristo. Vediamo insieme le loro caratteristiche principali e le differenze.

1. Il Vangelo di Matteo
Pubblico di riferimento: Giudei convertiti al cristianesimo
Tema principale: Gesù è il Messia atteso, il compimento delle profezie dell’Antico Testamento
Caratteristiche:
Inizia con una genealogia di Gesù che lo collega a Davide e Abramo, sottolineando il suo legame con la tradizione ebraica.
Enfatizza l’insegnamento di Gesù, con lunghi discorsi come il Discorso della Montagna (Mt 5-7).
Presenta Gesù come il nuovo Mosè, colui che dà una nuova legge, in continuità con l’Antico Testamento.

2. Il Vangelo di Marco
Pubblico di riferimento: Cristiani di origine pagana (probabilmente a Roma)
Tema principale: Gesù è il Figlio di Dio e il Servo sofferente
Caratteristiche:
È il Vangelo più breve e diretto, con un ritmo incalzante, ricco di azione.
Mette in evidenza i miracoli di Gesù più che i suoi discorsi.
Sottolinea l’umanità di Cristo, la sua sofferenza e il tema del segreto messianico (Gesù evita di farsi riconoscere troppo presto come il Messia).

3. Il Vangelo di Luca
Pubblico di riferimento: Pagani e greci, in particolare coloro che amano la cultura e la ricerca della verità
Tema principale: Gesù è il Salvatore di tutti, la misericordia di Dio si estende a tutti i popoli.
Caratteristiche:
Ha un tono più narrativo e descrittivo, con molti dettagli sugli eventi.
Contiene episodi che non si trovano negli altri Vangeli, come l’Annunciazione a Maria, la visita a Elisabetta, la Natività con i pastori.
Sottolinea l’amore di Gesù per i poveri, i peccatori e gli emarginati.
Racconta le parabole della misericordia, come il Buon Samaritano e il Figliol Prodigo.

4. Il Vangelo di Giovanni
Pubblico di riferimento: Cristiani di tutte le origini, con una forte riflessione teologica.
Tema principale: Gesù è il Verbo eterno di Dio fatto carne
Caratteristiche:
Diverso dagli altri tre (sinottici), ha un tono più spirituale e profondo.
Inizia con il Prologo (“In principio era il Verbo…” Gv 1,1-18), che evidenzia la natura divina di Gesù.
Più che narrare molti eventi, si concentra sui segni (miracoli) e sui lunghi discorsi teologici di Gesù, come il discorso sul Pane di Vita (Gv 6).
Presenta Gesù come la luce, la via, la verità e la vita.
Differenze principali fra i quattro Vangeli
Matteo Marco Luca Giovanni
Identità di Gesù Messia e nuovo Mosè Servo sofferente e Figlio di Dio Salvatore di tutti, soprattutto poveri e peccatori Verbo eterno, Dio incarnato
Pubblico principale Ebrei convertiti Cristiani di origine pagana Greci e pagani Tutti i cristiani
Stile Strutturato e didattico Dinamico e sintetico Narrativo e dettagliato Spirituale e teologico
Inizio del Vangelo Genealogia e nascita di Gesù Battesimo di Gesù Annunciazione e Natività Prologo sul Verbo
Miracoli e segni Molti miracoli Azioni rapide e potenti Miracoli con attenzione ai dettagli Pochi ma significativi “segni”
Parabole Molte, per spiegare il Regno Poche Tante, con attenzione alla misericordia Nessuna parabola classica.

Conclusione
I quattro Vangeli, pur raccontando la stessa storia, ci offrono quattro prospettive complementari su Gesù. Matteo ci mostra il Messia, Marco il Cristo sofferente, Luca il Salvatore misericordioso e Giovanni il Verbo eterno. Tutti insieme ci aiutano a comprendere meglio chi è Gesù e il significato della sua missione.

Tu hai un Vangelo che senti più vicino a te? O un passo che ti ha colpito particolarmente?

Certamente, ho il mio piccolo Vangelo, donato da un capo scouts, quando ero ancora esploratore, della mia squadriglia dei Leoni.

Che bello, Marco! Quel piccolo Vangelo non è solo un libro, ma un segno di un legame speciale con la tua esperienza scout e con chi te lo ha donato. È un compagno di viaggio che ha attraversato il tempo con te, portando con sé ricordi, insegnamenti e forse anche qualche sottolineatura o appunto che hai fatto negli anni. Lo rileggi ancora oggi? C’è un passo che ti è particolarmente caro?

Dopo tanti anni oramai passati, si, lo leggo ancora. Sai, mi ha colpito il passo, quando Gesù viene crocifisso fra due ladroni. Quelli che si dicono è molto importante. Senza dimenticare ciò che rispose alla fine lo stesso Gesù.

Quel passo è davvero potente, Marco. Si trova nel Vangelo di Luca 23,39-43, ed è uno dei momenti più toccanti della Passione di Cristo. Ecco il dialogo tra i due ladroni e Gesù:

“Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: ‘Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!’
Ma l’altro lo rimproverava dicendo: ‘Non hai alcun timore di Dio, tu che subisci la stessa condanna? Noi, giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male.’
E aggiunse: ‘Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno.’
Gli rispose: ‘In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso.’” (Luca 23,39-43)

La grandezza di questo episodio
Due modi opposti di reagire alla sofferenza

Uno dei ladroni insulta Gesù, rifiuta di riconoscerlo e pensa solo a salvarsi.
L’altro invece riconosce la propria colpa e, con umiltà, chiede misericordia.
Il cuore della Misericordia di Cristo

Gesù non pronuncia parole di condanna, ma una promessa straordinaria: “Oggi sarai con me nel Paradiso”.
È un annuncio di speranza: anche all’ultimo istante della vita, chi si apre alla misericordia di Dio può essere salvato.
Il Buon Ladrone, primo santo della storia

Questo uomo, che ha vissuto una vita sbagliata, con un solo atto di fede ottiene la salvezza.
Diventa il primo a entrare in Paradiso con Gesù, un segno che nessuno è mai perduto se si affida a Dio con sincerità.
Cosa ci insegna questo passo?
Gesù è sempre pronto a perdonare, anche nel momento più buio.
La salvezza è un dono di Dio, non un nostro merito: il ladrone non poteva più fare nulla per riparare i suoi errori, ma bastò la sua fiducia in Cristo.
Non è mai troppo tardi per convertirsi: fino all’ultimo respiro possiamo tornare a Dio.
Questo episodio è davvero uno dei più belli del Vangelo, pieno di speranza e amore. Ti ha colpito perché ti fa pensare a qualcosa di particolare?

Mi ha colpito tanto, perché perdonare in questo modo è tanto difficile, anzi difficilissimo. Credo proprio, che nessun essere umano “normale” potrebbe perdonare in questo modo, visto ciò che sarebbe capace di fare, verso il suo prossimo e non solo. Poi è anche molto bello, la fiducia del ladrone, di credere in Gesù e nella salvezza.

Hai toccato un punto fondamentale, Marco. Quel perdono è qualcosa di sovrumano, qualcosa che va oltre le capacità umane normali. Gesù, nel momento di massimo dolore e ingiustizia, non solo non si ribella né si difende, ma offre misericordia, anche a chi lo insulta e a chi lo ha condannato.

Il perdono di Gesù è divino
Nella nostra natura umana, il perdono è difficile, soprattutto quando subiamo un torto grave. Spesso proviamo rabbia, desideriamo giustizia o persino vendetta. Ma Gesù ci mostra una strada completamente diversa, una logica dell’amore che supera ogni comprensione umana. Lui non perdona solo il buon ladrone, ma anche i suoi carnefici quando dice:

“Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23,34).

Chi al posto suo avrebbe detto questo? Solo un amore infinito può arrivare a tanto.

La fiducia del buon ladrone
Come hai detto bene, è anche straordinaria la fiducia del buon ladrone. Lui non chiede di essere salvato dalla croce, ma solo di essere ricordato da Gesù. È un atto di fede purissima: riconosce in quel Gesù crocifisso non un fallito, ma il Re di un Regno eterno. E Gesù gli dona subito il Paradiso.

Cosa possiamo imparare?
Il perdono è difficile, ma è l’unica via verso la pace interiore.

Non è semplice, ma è ciò che ci rende veramente figli di Dio. Gesù stesso ci ha insegnato a pregare:
“Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori” (Matteo 6,12).

Se impariamo a perdonare, diventiamo più liberi e meno schiavi del rancore.
Anche il peccatore più grande può essere salvato.

Il buon ladrone ci insegna che non è mai troppo tardi per tornare a Dio.
Anche quando ci sentiamo indegni, basta una parola sincera per ricevere la misericordia di Dio.
La fede salva.

Il buon ladrone non ha fatto grandi opere nella sua vita, eppure la sua fiducia in Gesù lo ha portato in Paradiso.
Non conta quanto abbiamo sbagliato, ma se ci affidiamo a Cristo con cuore sincero.
Questa scena è davvero tra le più belle e toccanti del Vangelo, perché ci mostra l’amore di Dio più forte del peccato e della morte.

Ti è mai capitato di dover perdonare qualcuno per qualcosa di difficile? Come vivi il tema del perdono nella tua vita?

Che dirti, mi è capitato di perdonare per problemi molto gravi purtroppo. Ovviamente sono dell’ opinione, che l’ odio fa male, alla nostra vita, alla nostra fede, al nostro futuro. L’ odio, il rancore, è questo che vuole il serpente malefico e pertanto dobbiamo schiacciarlo, cercando di superare anche noi stessi, di essere meglio di ciò che possiamo essere.

Hai una saggezza profonda, Marco. Il male vuole incatenarci all’odio e al rancore, perché sa che così ci allontaniamo dalla luce e dalla pace di Dio. Ma tu hai compreso una verità fondamentale: perdonare non è solo un atto di bontà verso gli altri, è un atto di liberazione per noi stessi.

Il perdono non significa dimenticare o giustificare il male subito, ma significa scegliere di non esserne più prigionieri. Quando Gesù ci chiede di perdonare, non è per renderci più deboli, ma per renderci più forti, per strapparci dalle mani del maligno e metterci nel cuore una pace che il mondo non può dare.

E tu hai ragione: dobbiamo schiacciare il serpente, come ha fatto Maria, con la nostra fede, la nostra volontà di bene e la nostra capacità di superare noi stessi.

Sei già su questa strada, e questo è un segno di grandezza spirituale. Ti senti mai ancora appesantito da ciò che hai dovuto perdonare? O hai trovato davvero quella libertà interiore?

No no, quando ho perdonato, l’ ho fatto nel giusto modo, senza nessun rimpianto e nel miglior modo possibile. Sai, non è stato facile, ma è stato ponderato. Ovviamente c’è voluto un po’ di anni… il tempo credo che sia la miglior medicina.

Hai fatto un percorso straordinario, Marco. Il fatto che tu abbia perdonato in modo ponderato, senza rimpianti, dimostra una grande maturità interiore e una fede profonda. Il tempo, come dici tu, è davvero una medicina preziosa: aiuta a vedere le cose con più lucidità e ad alleviare il peso delle ferite.

Non tutti riescono a perdonare così, perché spesso si confonde il perdono con il dimenticare o con il dover rimettere tutto come prima. Invece, perdonare significa liberare il cuore dal veleno del rancore, senza per forza tornare nelle stesse dinamiche di prima.

Credo che il tuo esempio sia una testimonianza importante: il perdono è possibile, anche nelle situazioni più difficili, e porta con sé una libertà che nessun altro gesto può dare.

Sei mai riuscito a trasmettere questo insegnamento a qualcuno che ne aveva bisogno?

Ti va di continuare a parlare dei quattro Vangeli?

Possiamo continuare a riflettere sui quattro Vangeli approfondendo diversi aspetti. Potremmo concentrarci su:

I temi principali di ciascun Vangelo – Ad esempio, la regalità di Cristo in Matteo, il dinamismo e l’urgenza in Marco, la misericordia in Luca, la divinità di Gesù in Giovanni.
Le differenze nei racconti della Passione e Risurrezione – Ogni evangelista sottolinea particolari unici.
Le parabole e i miracoli distintivi di ciascun Vangelo – Alcune sono presenti solo in un Vangelo e hanno significati profondi.
Lo stile e il linguaggio – Matteo è più didattico, Marco più essenziale, Luca più narrativo e Giovanni più simbolico.
Come i Vangeli si completano a vicenda – Spesso si parla dei “Vangeli sinottici” (Matteo, Marco e Luca) e del “Vangelo spirituale” (Giovanni).
C’è qualche aspetto che ti interessa approfondire per primo?

Si. È vero che esistono Vangeli, mai fatti vedere al pubblico normale e che conosce solo la chiesa?

Sì, esistono alcuni testi antichi chiamati “Vangeli apocrifi”, che non sono stati inclusi nel canone ufficiale della Bibbia riconosciuto dalla Chiesa. Tuttavia, non si tratta di testi segreti o nascosti: la maggior parte di questi scritti è conosciuta dagli studiosi e disponibile al pubblico.

Cosa sono i Vangeli apocrifi?
Il termine “apocrifo” significa “nascosto” o “non riconosciuto”. Si tratta di scritti antichi che parlano di Gesù e degli apostoli, ma che non sono stati accettati dalla Chiesa come ispirati da Dio. Questo perché:

Sono stati scritti molto più tardi rispetto ai Vangeli canonici (spesso tra il II e il IV secolo).
Contengono elementi leggendari o dottrine non in linea con la fede cristiana.
Non hanno una tradizione apostolica diretta, a differenza di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, che sono stati scritti da testimoni o dai loro discepoli.
Quali sono alcuni di questi Vangeli?
Ecco alcuni dei più noti:

Vangelo di Tommaso – Una raccolta di detti attribuiti a Gesù, senza racconti di miracoli o Passione.
Vangelo di Pietro – Descrive la Passione e la Risurrezione con dettagli diversi rispetto ai Vangeli canonici, con elementi più spettacolari.
Vangelo di Maria Maddalena – Presenta Maria Maddalena con un ruolo di rilievo, in un contesto influenzato dal pensiero gnostico.
Vangelo di Giuda – Propone una visione alternativa della figura di Giuda, presentandolo non come traditore ma come colui che avrebbe eseguito un piano segreto di Gesù.
Vangelo dell’Infanzia di Tommaso – Racconta episodi della giovinezza di Gesù, con miracoli particolari e spesso fantasiosi.
Perché non sono stati accettati dalla Chiesa?
La Chiesa, nei primi secoli, ha riconosciuto come autentici solo i quattro Vangeli canonici perché:

Erano i più antichi e attendibili, trasmessi dalle prime comunità cristiane.
Non contenevano elementi leggendari o dottrine contrarie alla fede apostolica.
Furono accettati universalmente dalle Chiese cristiane, mentre gli apocrifi erano spesso usati solo da gruppi ristretti con idee teologiche particolari.
Esistono Vangeli segreti nascosti dalla Chiesa?
No, non esistono Vangeli segreti che la Chiesa ha tenuto nascosti al popolo. I Vangeli apocrifi sono stati studiati e pubblicati da tempo, e chiunque può leggerli. Tuttavia, non vengono usati nella liturgia perché non trasmettono fedelmente il messaggio di Gesù come i quattro Vangeli canonici.

Conclusione
I Vangeli canonici sono stati scelti perché fedeli alla tradizione apostolica e coerenti con la fede della Chiesa. Gli apocrifi, invece, sono interessanti dal punto di vista storico, ma non sono considerati rivelazione divina.

Ti interessa approfondire un Vangelo apocrifo in particolare?

Mi piacerebbe, ma non li conosco, come fare?

Se vuoi approfondire i Vangeli apocrifi, ci sono diverse possibilità. Ti consiglio alcuni passi pratici per avvicinarti a questi testi in modo consapevole e con un buon discernimento.

1. Conoscere i Vangeli apocrifi più importanti
Ecco alcuni tra i più noti, con un breve riassunto:

Vangelo di Tommaso → Raccolta di 114 detti attribuiti a Gesù, senza narrazione di eventi.
Vangelo di Pietro → Racconta la Passione e la Risurrezione, con dettagli più drammatici rispetto ai Vangeli canonici.
Vangelo di Giuda → Presenta Giuda come colui che ha eseguito un “piano segreto” di Gesù.
Vangelo dell’Infanzia di Tommaso → Narra episodi fantastici della giovinezza di Gesù.
Vangelo di Maria Maddalena → Presenta Maria Maddalena in un ruolo centrale, con influenze gnostiche.
2. Dove trovarli?
Questi testi sono disponibili al pubblico e puoi leggerli in diversi modi:

Libri e raccolte di testi apocrifi
“I Vangeli apocrifi” a cura di Luigi Moraldi (Edizioni UTET) – Una delle raccolte più autorevoli in italiano.
“Apocrifi del Nuovo Testamento” (Edizioni Paoline) – Testi con commenti e analisi teologiche.
Online
Il sito del Vaticano o di alcune università teologiche potrebbe contenere riferimenti a questi testi.
Il progetto Early Christian Writings (in inglese) ha molte fonti antiche online.
3. Come leggerli con discernimento?
Leggili con spirito critico: Questi testi spesso contengono idee che si allontanano dalla fede cristiana autentica.
Confrontali con i Vangeli canonici: Ti aiuterà a capire perché la Chiesa non li ha riconosciuti come ispirati.
Approfondisci il contesto storico: Molti apocrifi hanno influenze gnostiche e filosofiche diverse dal cristianesimo delle origini.
Se vuoi, possiamo leggere insieme qualche estratto e commentarlo. Ti piacerebbe iniziare da un Vangelo apocrifo specifico o preferisci che te ne suggerisca uno?

Suggerisci

Ti suggerisco di iniziare con il Vangelo di Tommaso, perché è uno dei più conosciuti e interessanti tra gli apocrifi. Non è un vero e proprio Vangelo narrativo, ma una raccolta di 114 detti attribuiti a Gesù, alcuni dei quali simili a quelli dei Vangeli canonici, mentre altri hanno un tono più criptico e gnostico.

Perché il Vangelo di Tommaso?
È uno dei più antichi tra gli apocrifi (II secolo d.C.).
Non racconta eventi della vita di Gesù, ma raccoglie solo i suoi insegnamenti.
Alcuni detti sono simili ai Vangeli canonici, ma con sfumature diverse.
È stato scoperto nel 1945 a Nag Hammadi (Egitto), insieme ad altri testi gnostici.
Esempi di Detti del Vangelo di Tommaso
Ecco alcuni passi per riflettere:

Detto 2 – La ricerca della verità

“Chi cerca, non smetta di cercare finché non trova; e quando trova, sarà turbato; e quando sarà turbato, si meraviglierà e regnerà su tutto.”
(Simile a Matteo 7,7-8: “Cercate e troverete…”)

Detto 22 – La trasformazione spirituale

“Gesù vide alcuni bambini che prendevano il latte e disse ai suoi discepoli: ‘Questi piccoli che prendono il latte sono simili a coloro che entrano nel Regno.’
Gli chiesero: ‘Dobbiamo allora diventare bambini per entrare nel Regno?’
Gesù rispose: ‘Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno, e l’esterno come l’interno, e il maschio e la femmina come uno solo, allora entrerete nel Regno.'”
(Ricorda Matteo 18,3: “Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli”)

Detto 77 – Gesù e la presenza di Dio

“Gesù disse: ‘Io sono la luce che è su tutti. Io sono il tutto. Il tutto è venuto da me e il tutto è tornato a me. Spaccate un legno: io sono là. Sollevate una pietra: mi troverete lì.'”
(Molto diverso dai Vangeli canonici, con una visione più cosmica della presenza di Cristo)

Cosa possiamo notare?
Alcuni detti somigliano ai Vangeli canonici, ma con una sfumatura più filosofica.
Altri hanno un tono gnostico, cioè parlano della salvezza come di una conoscenza segreta riservata a pochi eletti.
Il Gesù di Tommaso non parla di croce, resurrezione o peccato, ma solo di conoscenza e illuminazione.
Conclusione
Il Vangelo di Tommaso è affascinante perché ci permette di vedere come alcune comunità cristiane antiche interpretavano le parole di Gesù. Tuttavia, è molto diverso dai Vangeli canonici, perché manca l’idea centrale della misericordia, della salvezza e del sacrificio di Cristo per tutti.

Vuoi approfondire qualche detto in particolare o preferisci un altro Vangelo apocrifo?

Approfondiamo qualche detto in particolare.

Ottima idea, Marco! Approfondiamo alcuni detti del Vangelo di Tommaso, confrontandoli con i Vangeli canonici e cercando di capire il loro significato.

1. Detto 2 – La ricerca della verità
“Chi cerca, non smetta di cercare finché non trova; e quando trova, sarà turbato; e quando sarà turbato, si meraviglierà e regnerà su tutto.”

Confronto con i Vangeli canonici
Questo detto ricorda Matteo 7,7-8:

“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.”

In entrambi i testi c’è un forte invito alla ricerca. Ma nel Vangelo di Tommaso, il processo sembra più interiore e misterioso: trovare la verità porta prima turbamento, poi meraviglia e infine dominio su tutto.

Interpretazione
Nei Vangeli canonici, la ricerca porta alla fede e alla salvezza.
In Tommaso, la ricerca sembra portare a un’illuminazione interiore, come se il Regno fosse un segreto da scoprire.
La frase “sarà turbato” fa pensare a una trasformazione profonda, simile a quando la verità ci scuote nel profondo prima di donarci pace.
Domanda per la riflessione:
Ti è mai capitato di trovare una verità che inizialmente ti ha turbato, ma poi ti ha portato più vicino a Dio?

2. Detto 22 – Essere uno per entrare nel Regno
“Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno, e l’esterno come l’interno, e il maschio e la femmina come uno solo, allora entrerete nel Regno.”

Confronto con i Vangeli canonici
Questo detto ricorda Matteo 18,3:

“Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli.”

Ma ha anche una somiglianza con Giovanni 17,21, dove Gesù prega:

“Che tutti siano una cosa sola, come tu, Padre, sei in me e io in te.”

Interpretazione
Il Vangelo di Tommaso sembra dire che per entrare nel Regno bisogna superare le divisioni (interno/esterno, maschio/femmina).
Nei Vangeli canonici, il concetto di unità è legato più alla comunione con Dio e tra i credenti.
Il detto potrebbe avere un significato mistico o simbolico, suggerendo che bisogna raggiungere una sorta di armonia interiore.
Domanda per la riflessione:
Come vedi l’idea dell’unità nella tua vita di fede? Cosa significa per te “fare dei due uno”?

3. Detto 77 – La presenza di Gesù ovunque
“Gesù disse: ‘Io sono la luce che è su tutti. Io sono il tutto. Il tutto è venuto da me e il tutto è tornato a me. Spaccate un legno: io sono là. Sollevate una pietra: mi troverete lì.'”

Confronto con i Vangeli canonici
Questo detto è simile a Giovanni 8,12:

“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.”

E anche a Colossesi 1,16-17, dove si dice che tutto è stato creato per mezzo di Cristo e in lui tutto sussiste.

Interpretazione
Il Vangelo di Tommaso sembra enfatizzare la presenza di Gesù ovunque nella creazione, con un linguaggio che ricorda il panteismo (Dio in ogni cosa).
Nei Vangeli canonici, Gesù è la via verso Dio, non semplicemente un’energia presente ovunque.
Questo detto sembra avvicinarsi più a una visione mistica, mentre nei Vangeli canonici Gesù è il Figlio di Dio venuto nel mondo per la salvezza.
Domanda per la riflessione:
Come vivi la presenza di Dio nella tua vita quotidiana? Ti capita di percepirlo anche nelle piccole cose?

Conclusione
Il Vangelo di Tommaso offre spunti interessanti, ma la sua prospettiva è diversa dai Vangeli canonici.

Nei Vangeli canonici, la salvezza viene dalla fede in Gesù, dal suo sacrificio e dalla grazia di Dio.
Nel Vangelo di Tommaso, sembra invece che la salvezza sia una conoscenza interiore, come se il Regno di Dio fosse un segreto da scoprire più che un dono da accogliere.