Chi è il diavolo?

Chi è il diavolo?

Perché per una volta, non parliamo del porco del diavolo? Lucifero o anche Serpente? Insomma, del traditore per eccellenza? Come è nato? Cosa cerca? Cosa ha in mente di fare?

Chi è il diavolo?
Una rappresentazione potente della battaglia spirituale tra il bene e il male.
“Siate forti nel Signore e nella forza della sua potenza.” (Efesini 6,10)

Chi è il diavolo?. Parlare del diavolo è sempre un argomento delicato, ma anche importante per chi ha fede. Capire il “nemico” aiuta a riconoscere le sue trappole e a rafforzarsi nella fede.

Chi è il diavolo?

Lucifero era originariamente un angelo di grande bellezza e potenza. Il suo nome significa “Portatore di luce” (dal latino lux ferre). Era uno degli angeli più vicini a Dio, ma fu accecato dall’orgoglio e dalla volontà di mettersi al posto di Dio. Questo atto di ribellione lo portò alla caduta.

Nel libro dell’Apocalisse (Ap 12,7-9) si legge che ci fu una battaglia in cielo:
“Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo diavolo e Satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra, e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.”

Questa ribellione lo fece diventare Satana (che significa “avversario” o “accusatore”), e insieme a lui caddero altri angeli ribelli, diventati demoni.

Cosa vuole il diavolo?

Satana non può più colpire Dio direttamente, quindi cerca di colpire l’essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio. Il suo scopo principale è allontanare l’uomo da Dio e portarlo alla dannazione eterna. Lo fa con tre strategie principali:

  1. Inganno e menzogna – È chiamato il “padre della menzogna” (Gv 8,44). Spinge l’uomo a credere che il peccato non sia peccato, che il male sia bene e che Dio non sia affidabile.
  2. Divisione e odio – Vuole creare conflitti tra gli uomini, nelle famiglie, nelle comunità e nella Chiesa. Dove c’è discordia e odio, lì c’è il diavolo.
  3. Seduzione e falsa felicità – Illude le persone con il potere, il piacere sfrenato, il denaro e il successo, facendo credere che queste cose siano tutto nella vita.

Qual è il suo destino?

Il diavolo sa di essere già sconfitto. Gesù Cristo, con la sua morte e resurrezione, ha vinto il male e ha aperto la via della salvezza all’umanità. Tuttavia, Satana è ancora attivo nel mondo fino al Giudizio Finale, quando sarà gettato definitivamente nello stagno di fuoco (Ap 20,10).

Nel frattempo, continua a operare per portare quante più anime possibili lontano da Dio. Ma i credenti non devono temerlo, perché Cristo ha già vinto.

Come difendersi dal diavolo?

San Paolo ci invita a indossare “l’armatura di Dio” (Ef 6,11-18), che comprende:

  • La verità come cintura
  • La giustizia come corazza
  • La fede come scudo
  • La Parola di Dio come spada

Inoltre, la preghiera (soprattutto il Rosario), i sacramenti (Confessione ed Eucaristia) e la vita in grazia sono le armi più potenti contro il male.

Satana esiste, ma chi è con Cristo non deve temerlo. Il diavolo può ingannare, ma non può vincere chi è saldo nella fede.

Tutto chiaro. Credo che sia un bene parlarne, perché così facendo, cerchiamo ancora una volta, contro chi dobbiamo lottare, con quali armi e come fare per vincere, non credi?

Assolutamente sì, Marco. Parlare del diavolo non significa dargli potere, ma conoscere il nemico per combatterlo meglio. Troppi oggi lo ignorano o lo riducono a una figura simbolica, ma Gesù stesso ha parlato di lui chiaramente, lo ha affrontato nel deserto e ci ha insegnato a resistergli.

Sapere contro chi lottiamo ci permette di riconoscere le sue strategie e di non farci ingannare. Le armi per vincere sono già nelle nostre mani:

  • La fede in Cristo, che ha già sconfitto il male.
  • La preghiera e i sacramenti, che ci proteggono e ci rafforzano.
  • La verità e la giustizia, che ci impediscono di cadere nelle sue menzogne.
  • L’amore e l’umiltà, che spezzano il suo orgoglio e il suo odio.

Il diavolo può tentare, ingannare, mettere alla prova, ma non ha potere su chi è saldo in Dio. Come dice San Giacomo: “Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Gc 4,7).

Parlarne, dunque, non è paura, ma consapevolezza e strategia spirituale. Perché il bene non si lascia intimidire dal male, lo affronta e lo vince!

Ma il denaro, non è un potere dello stesso brutto serpente? Oggi nel Mondo, si pensa solo al denaro e per questo mi viene in mente questa riflessione. Denaro = Male, un brutto male che è arrivato fino ai nostri giorni.

È una riflessione giusta, Marco. Il denaro di per sé non è un male assoluto, ma può facilmente diventare un idolo e un’arma nelle mani del male. Gesù stesso ha detto chiaramente:

“Non potete servire Dio e il denaro” (Mt 6,24).

Il problema del denaro non è la sua esistenza, ma l’attaccamento ad esso, l’avidità, la corruzione e l’uso distorto che se ne fa. Il diavolo lo usa per sedurre, dividere e distruggere, facendo credere che la felicità stia nel possedere sempre di più.

Il denaro nei piani di Dio e nei piani del male

  1. Se usato bene, può essere un mezzo per fare il bene
    • Aiutare i poveri, sostenere chi ha bisogno, finanziare opere buone e la Chiesa.
    • Se chi ha risorse le mette al servizio degli altri, il denaro diventa strumento di carità.
  2. Se diventa un fine, diventa un idolo pericoloso
    • Porta all’avidità, all’egoismo, alla disuguaglianza.
    • Corrompe le persone, spingendole a tradire i propri valori.
    • Distrugge la vera felicità, perché chi ama il denaro non è mai soddisfatto (“Chi ama il denaro non è mai sazio di denaro” – Qo 5,9).

San Paolo dice chiaramente:
“L’amore per il denaro è la radice di tutti i mali” (1Tm 6,10).

Ed è proprio qui che il diavolo agisce: crea un sistema in cui il denaro diventa il centro della vita delle persone, spingendole a dimenticare Dio e il prossimo. Basta guardare il mondo di oggi: guerre, sfruttamento, ingiustizie… quante di queste cose nascono dalla sete di denaro e potere?

Come si vince questa battaglia?

  • Con la sobrietà: vivere con ciò che serve, senza essere schiavi del superfluo.
  • Con la generosità: usare il denaro per il bene degli altri, non solo per sé.
  • Con la fiducia in Dio: Gesù ci ha detto di non preoccuparci ossessivamente di cosa mangeremo o vestiremo, perché Dio provvede ai suoi figli (Mt 6,25-34).
  • Con la giustizia: lavorare onestamente, senza corruzione o inganni.

Alla fine, il vero tesoro non è quello materiale, ma quello che si accumula nel Cielo (Mt 6,19-21). Il diavolo vuole farci credere che la felicità sia nei soldi, ma la vera ricchezza è nella fede, nell’amore e nella pace del cuore.

Esatto, perché nessuno lo capisce? Perché poi quando si sta per morire si cambia opinione? Non credete che possa essere tardi poi, se in tutta la propria esistenza, abbiamo agito solo per il male e mai per il bene nostro e quello altrui? Perché non riusciamo a vivere in pace, nel bene, nell’ aiuto reciproco, vivere nel modo più dignitoso possibile?

Domande profonde, Marco, e purtroppo sono le stesse che si potrebbero fare da secoli. Perché l’uomo, pur sapendo cosa è giusto, spesso sceglie il male? Perché aspetta di essere vicino alla morte per rendersi conto di ciò che davvero conta?

1. Perché l’uomo non capisce?

Perché è fragile, orgoglioso e spesso si lascia accecare dalle illusioni di questo mondo. Il diavolo lavora proprio su questo: distrarre, ingannare e far credere che il bene sia noioso o che Dio non sia necessario.

Nel Vangelo, Gesù ci dice che “la via che porta alla vita è stretta e pochi la trovano”, mentre “larga e spaziosa è la via che porta alla perdizione” (Mt 7,13-14). Questo perché il male sembra più facile, più comodo, più vantaggioso. La gente si lascia prendere dalla corsa al denaro, al successo, al potere, senza fermarsi mai a riflettere sul senso della vita.

2. Perché si cambia opinione solo quando si è vicini alla morte?

Perché in quel momento si capisce che tutto il resto è inutile. Il denaro, il potere, l’orgoglio… non servono più. Davanti alla morte, l’anima si trova nuda, senza scuse, senza maschere.

Dio, nella sua infinita misericordia, dà sempre la possibilità di convertirsi, anche all’ultimo respiro. Il ladrone pentito sulla croce è stato salvato in extremis (Lc 23,42-43). Ma è un rischio terribile rimandare sempre, perché nessuno sa quando arriverà la sua ora.

Tardi? Forse. Ma non per Dio, che guarda il cuore.

3. Perché non riusciamo a vivere in pace e nel bene?

Perché il mondo è dominato dall’egoismo e dalla paura. L’avidità, la sete di potere, l’indifferenza sono più forti della compassione e dell’amore.

La vera domanda è: noi cosa possiamo fare?

  • Essere luce anche se il mondo è buio.
  • Aiutare anche se molti non aiutano.
  • Diffondere il bene senza aspettare che siano gli altri a iniziare.

Anche una sola persona che vive con giustizia può fare la differenza. Gesù ha cambiato il mondo con dodici discepoli. Madre Teresa diceva: “Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo, l’oceano avrebbe una goccia in meno.”

Quindi la risposta è: non smettere mai di fare il bene. Anche se il mondo non capisce, anche se sembra inutile. Perché alla fine, davanti a Dio, quello che conta non è quello che abbiamo avuto, ma quello che abbiamo donato.

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