Marco 8,11-13
Vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno”. Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
DESIDERARE SEGNI Che cos’è che ci rassicurerebbe di non aver sbagliato e di star facendo la cosa giusta? Un segno ovviamente. La richiesta di segni nasce da quel bisogno profondo che tutti abbiamo di sentirci rassicurati. In ognuno di noi c’è un fariseo che vuole essere rassicurato. In tutti noi c’è una voce che dice più o meno allo stesso modo: “se ci sei batti un colpo”. Ma se la fede ci assecondasse in questo compulsivo bisogno di rassicurazione, allora essa si trasformerebbe in una sorta di droga che da una parte avrebbe lo scopo di rassicurarci, ma dall’altro ci toglierebbe il pieno esercizio della libertà. È come quando si prendono delle medicine che da una parte ci aiutano, ma dall’altra segnalano di “non mettersi alla guida”. Gesù non vuole mai toglierci nulla della nostra libertà, del nostro protagonismo, della nostra capacità di essere alla guida. Per questo risponde: “Non sarà dato alcun segno!”. Non bisogna credere per cercare segni straordinari, ma bisogna credere riconoscendo in tutto un segno straordinario dell’amore di Dio. Infatti chi autenticamente crede, vive in maniera straordinaria le piccole cose. “Signore io credo, ma aiuta tu la mia fede.”
Buon inizio di settimana!
Le sorelle Clarisse (del 15 febbraio 2021)