Newsletter di P Livio 17-01-23.
Caro/a amico/a,
poche righe per aggiornarti, con la medesima e immutata gioia, su come prosegue la diffusione in dono delle radioline di Radio Maria nelle RSA e negli ospedali: durante la pandemia da Covid 19 abbiamo continuato a essere particolarmente vicini agli anziani, specie ai più soli ricoverati nelle case di riposo. Lo abbiamo fatto, con le nostre trasmissioni, con le radioline di RM, con le coroncine del S. Rosario e con libretti di preghiera e testimonianza, che abbiamo donato a molti di loro. Tuttavia, tante persone vivono ancora tante difficoltà, con restrizioni di non poco conto: pensiamo, in particolare, agli ammalati e al personale sanitario che vivono e lavorano nelle RSA e negli ospedali, come ci testimoniano i sacerdoti cappellani, che abbiamo conosciuto in occasione delle nostre trasmissioni di preghiera e delle attività di volontariato sul territorio.
“La nostra struttura vive ancora molte limitazioni: – dice Don Francesco Barbiero, cappellano dell’Ospedale dell’Angelo a Mestre (Venezia) – le visite dei familiari, ad esempio, sono ancora ridotte e condizionate dai green pass e dai tamponi. A ogni malato, è permesso la visita di un solo familiare per mezz’ora al giorno, purchè sia maggiorenne: abbiamo mamma e papà ricoverati, anche per periodi lunghi, che non possono vedere i figli se non in videochiamata. Inoltre, i pazienti non possono uscire dal reparto e quindi non sono in grado di accedere a spazi comuni cole l’edicola, il bar, i passaggi tra un reparto e l’altro dove ci sono le macchinette del caffè, la Cappella. Se prima, nei giorni feriali e soprattutto la domenica, c’era una discreta presenza di pazienti che venivano a pregare privatamente o a partecipare alla Santa Messa, da quando è scoppiata la pandemia non c’è più nessuno.
“OGNUNO DI NOI, PUO’ DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO, ADOTTANDO UNA DELLE SEGUENTI MODALITA’ (come sopra).