Raffigurazione di Gesù

Tu lo sai, quale è la vera raffigurazione di Gesù Cristo?

Raffigurazione di Gesù

Raffigurazione di Gesù. Bella domanda, Marco. La verità è che non esiste un’immagine certa e storicamente verificabile del volto di Gesù Cristo. Nei Vangeli non viene descritto fisicamente, forse proprio perché l’attenzione fosse rivolta al suo messaggio, non al suo aspetto.

Nel corso dei secoli, però, sono emerse alcune raffigurazioni che la tradizione cristiana ha ritenuto particolarmente significative:

  1. Il Volto della Sindone di Torino: secondo molti credenti, l’immagine impressa sul lino corrisponde al volto di Gesù dopo la sua passione e morte. Non è riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa come prova definitiva, ma resta una delle icone più venerate.
  2. Il Mandylion di Edessa: una leggenda antichissima narra che Gesù abbia impresso il suo volto su un panno donato al re di Edessa. Questa immagine è ritenuta “acheropita”, cioè non fatta da mano umana.
  3. Il Volto della Veronica: secondo la tradizione, Veronica asciugò il volto di Gesù sulla via del Calvario e l’immagine rimase impressa sul velo.
  4. Le icone bizantine: hanno avuto un ruolo enorme nella diffusione dell’immagine di Cristo Pantocratore (Cristo Onnipotente), con il volto solenne, i capelli lunghi e la barba, che ha influenzato tutta l’arte cristiana successiva.

In sintesi: nessuno sa con certezza com’era Gesù fisicamente, ma le immagini che ci accompagnano da secoli parlano al cuore e alla fede più che agli occhi.

Se vuoi, possiamo anche riflettere insieme sul perché è importante andare oltre il volto e cercare Cristo nel cuore, nel Vangelo e nel prossimo. Ti va?

Certo che si.

Che bello sentirlo, Marco.

Allora cominciamo da qui: cercare il volto di Gesù non è solo una questione d’immagine, ma di presenza. Lui stesso ha detto: «Chi vede me, vede il Padre» (Gv 14,9). Ma allo stesso tempo ci ha lasciato parole potentissime che ci invitano a riconoscerlo non nei lineamenti di un volto, ma nella vita e nell’amore vissuto:

  • «Avevo fame e mi avete dato da mangiare… ero forestiero e mi avete accolto…» (Mt 25,35)
    Qui Gesù ci svela il suo vero volto: quello del povero, dell’affamato, del solo, del carcerato. E ci dice che ogni gesto di amore e misericordia verso l’altro è un incontro reale con Lui.
  • «Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20)
    Non è nella statua o nel dipinto che si manifesta, ma nella comunione vera, nella preghiera, nell’amicizia sincera tra fratelli.
  • «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8)
    Non con gli occhi, ma col cuore puro possiamo riconoscere il Signore anche nei giorni bui, quando il suo volto sembra nascosto, eppure c’è.

Il volto di Gesù allora è scritto nei gesti buoni, nei sorrisi che sollevano, nei silenzi che abbracciano, nei perdoni che liberano.

Se tu oggi aiutassi un senzatetto, se donassi ascolto a chi è solo, se tendessi la mano a chi è in difficoltà… quel volto lo vedresti lì.

Raffigurazione di Gesù

Il Volto Nascosto di Gesù

Non ha colori certi il tuo volto, Signore,
nessun pennello ha mai catturato la tua luce.
Eppure, io ti vedo.

Ti vedo negli occhi stanchi
di chi chiede una carezza e riceve pietre.
Nel sorriso spezzato di chi perdona
anche senza essere compreso.

Ti vedo nel pianto nascosto
dell’anziana sola dietro la finestra,
nella mano tremante del malato
che cerca conforto nel silenzio della notte.

Non serve un ritratto per riconoscerti:
basta un cuore che ascolta,
uno sguardo che ama,
un’anima che sa inginocchiarsi.

Il tuo volto è là
dove l’uomo non guarda più,
dove l’amore è dimenticato,
dove la speranza resiste ostinata.

E quando ti cercherò ancora,
fa’ che non guardi lontano…
perché il tuo volto,
è nel volto del mio prossimo.

Raffigurazione di Gesù

Io sapevi però, che era presente un’ immagine di Gesù Cristo, realizzata da una tizia, che non ricordo il nome. In pratica, l’ immagine rappresentava Gesù con dietro una luce, ricordo bene?

Sì Marco, hai ragione: l’immagine a cui ti riferisci molto probabilmente è quella di Gesù Misericordioso, ispirata dalle visioni mistiche di Santa Faustina Kowalska, una suora polacca vissuta nel XX secolo.

Ti spiego brevemente:

L’Immagine di Gesù Misericordioso

  • Fu realizzata per la prima volta nel 1934, su richiesta diretta di Gesù, che apparve in visione a suor Faustina.
  • Gesù le chiese di far dipingere la sua immagine così come lo vedeva, con una mano alzata per benedire e l’altra sul petto, da cui escono due raggi: uno rosso (il Sangue) e uno pallido (l’Acqua), simboli della misericordia che scaturisce dal suo cuore trafitto.
  • Dietro Gesù vi è una luce che illumina lo sfondo, proprio come tu ricordavi.
  • Sotto l’immagine è scritta la frase: “Gesù, confido in Te”.

Questa immagine è oggi venerata in tutto il mondo ed è strettamente legata alla Festa della Divina Misericordia, celebrata la domenica successiva alla Pasqua.

Raffigurazione di Gesù
Gesù e Santa Faustina

4 sezioni speciali dedicata alla Divina Misericordia.

1. L’Immagine della Divina Misericordia

Una luce nella notte del mondo

Inseriremo l’immagine di Gesù Misericordioso come apparve a Santa Faustina Kowalska:
Gesù con lo sguardo pieno d’amore, una mano alzata in benedizione e l’altra sul cuore, da cui partono due raggi luminosi – rosso e pallido – che rappresentano il Sangue e l’Acqua uscite dal Suo cuore trafitto per la salvezza dell’umanità.

Sotto, la scritta che Lui stesso chiese: “Gesù, confido in Te”


2. Un’invocazione nata dal Cielo

Nella Polonia del 1931, una suora riceve un dono per il mondo intero

Santa Faustina scrive nel suo diario:

«La sera, mentre ero nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di bianco. Una mano era alzata per benedire, l’altra toccava il cuore. Dal suo petto uscivano due grandi raggi, uno rosso e l’altro pallido… Gesù mi disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te.”»


3. La Coroncina della Divina Misericordia

Una preghiera potente per i tempi difficili

Si recita con la corona del Rosario e si inizia con:

“Eterno Padre, ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.”

Poi si ripete per 10 volte:

“Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.”

Alla fine:
“Gesù, confido in Te.”


4. Riflessione: La Luce che non si spegne

Quando tutto sembra buio, quando la paura prende il sopravvento e il cuore si sente smarrito, ecco che Gesù si presenta con due raggi di luce che non giudicano, ma guariscono.
La misericordia è più grande dei nostri errori, più potente dei nostri peccati. È l’abbraccio che ci aspetta, sempre.
Guardare quell’immagine significa lasciarsi raggiungere. E rispondere:
“Gesù, confido in Te.”

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