Marco 8,22-26
Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: “Vedi qualcosa?”. Quello, alzando gli occhi, diceva: “Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano”. Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: “Non entrare nemmeno nel villaggio”.
SGUARDO ANNEBBIATO. In questo brano è bello soffermarsi sulle azioni che Gesù compie: prendere il cieco per mano, guidarlo, farli aprire gli occhi, guarirlo. A dimostrare che nonostante i pesi, i difetti di ciascuno, Gesù non ci abbandona, ma è disposto a prenderci per mano e guidarci. Poi un altro atteggiamento importante è quello della cura: inizialmente il cieco apre gli occhi ma non vede chiaramente, così come noi possiamo avere uno sguardo sul mondo che senza l’aiuto del Signore non è perfettamente chiaro. Nel nostro sguardo verso gli altri, non dobbiamo farci offuscare dagli interessi personali o dal pregiudizio, ma dobbiamo lasciare che sia la luce di Dio a farci vedere meglio, la luce della verità.
Buona giornata a tutti
Le sorelle Clarisse (del 15 febbraio 2023)
N.B. Volevo giusto informare tutti, che altri articoli delle sorelle Clarisse, sono sull’altro mio blog personale www.marcoferrara.blog, in quanto proprio dal mio blog personale, era partita l’idea, di far conoscere queste bellissime riflessioni a tutti i navigatori, che si affacciavano sulle pagine del mio blog. In pratica, è il commento del Vangelo quotidiano a cura delle Clarisse di Mantova in collaborazione con i laici. Una bellissima idea, che va certamente condivisa con tutti e per questo, eccomi qua, a disposizione per ognuno di voi. Per qualunque informazione, contattatemi tramite social network online o WhatsApp!!!