Il Paradiso per due 6

Il Paradiso per due 6

Oddio, un brutto terremoto sconvolge la vita di tante persone, ma…
(Tempo di lettura 13 minuti).

Il Paradiso per due 6
Immagine di Mystic Art Design da Pixabay

Il Paradiso per due – Ep. 6Signore aiutami! – Nel frattempo, arrivarono da Jele, che li stava aspettando. Adriano, rivoltandosi all’angelo del viaggio, gli disse: Scusami, perdonami, ma tu avrai anche un nome vero? Possiamo sapere come ti chiami per cortesia, così da evitare perdite di tempo? L’angelo li guardo rispondendo: Io mi chiamo Trixi ok? Bene Trixi, mi piace il tuo nome. Allora, vogliamo procedere con le questioni serie, o vogliamo perdere ancora del tempo? Certo rispose Augusto, scusandosi con Jele. Allora disse Augusto, perché siamo dovuti tornare qui, al palazzo Modello? Cosa c’è di così urgente, che ci devi comunicare? Adriano rispose: Ma Augusto, non sarebbe ora di tapparti quella bocca per un pochino, non pensi che sia il caso? Augusto fece di si con la testa. Allora, disse Jele, ringraziando Adriano, vi ho convocato qui, perché avevo una comunicazione urgente da fare ad Augusto. Augusto guardò impaurito Adriano che guardandolo gli disse, senza parlare: Stai tranquillo, ti sei comportato bene. Augusto, rimase sconvolto, a sentire Adriano, senza che lui emettesse nessuna parola e si chiedeva: Ma come può capitarmi tutto questo? Io non sono un angelo modello! Carissimo Augusto, ho saputo che in Purgatorio ti sei comportato bene, ma che dico bene: Benissimo, visto quello che hai fatto e detto a quella ragazza. Sai, ci siamo ricreduti su di te e per questo, da oggi in poi, anche tu sarai un Angelo Modello e ti chiamerai: L’Angelo del Conforto. Questo è il nome che ti abbiamo attribuito, perché sai confortare le anime, nel modo migliore possibile e così facendo, le salvi dalle brutte pene dell’inferno. Sai, quella ragazza che hai salvato, adesso è qui in Paradiso, chissà, forse la potrai incontrare, quando prima. Augusto timidamente rispose: Grazie Jele, ma non merito tutto questo, io ho agito di impulso, ho agito come meglio ho creduto, per aiutare quella ragazza, Leila, senza pensare ad una eventuale promozione insomma. Jele disse: Sai, hai detto giusto e per questo che ti abbiamo promosso ad Angelo Modello, perché tu hai agito senza secondi fini, senza volere nulla in cambio. Hai agito per quello che sei, per quello che sei diventato, un’anima pronta, che con le sue esperienze negative in vita, ha imparato a essere migliore nella morte. Nel frattempo, Adriano si congratulò con Augusto dicendo: Complimenti caro amico, adesso sei veramente completo. Essere un’Angelo Modello, vuol dire aiutare al meglio tutte le anime impure e non solo. Ovviamente toccherà a te scoprire le tante novità che ti attenderanno e che staranno li ad aspettarti. Jele poi disse: Allora Augusto, farai un bel viaggetto, avrai un nuovo incarico e questa volta, sarai solo. Non preoccupatevi, sono sicura che farai bene. Adesso vai Angelo del Conforto, tanti hanno bisogno di te e in quel preciso instante, arrivò Trixi e Augusto, un po’ in po’ impaurito gli disse: Allora Trixi, cosa aspetti a portarmi nel luogo della prossima destinazione? Trixi rispose: Se proprio vuoi, andiamo. Detto fatto. In un momento, Augusto si ritrovò al buio, in un luogo freddo e abbandonato e disse fra se e se: Accidenti, ma dove mi ha portato Trixi, mica ha sbagliato destinazione? Ma che luogo è questo? Come faccio a vedere in questo buio così allucinante, con questi miei occhi? Forse ho capito, sono salito di grado e pertanto, posso contare su alcune forme soprannaturali, se così posso chiamarle. Andiamo più avanti e cerchiamo di capire dove mi trovo e cosa dovrò fare. Adriano continuò a camminare e poco dopo scoprì cosa era accaduto, in quanto sentì dei forti lamenti, sempre più forti, che a un certo punto senti queste due parole: Signore aiutami! Adriano si avvicinò e disse: Ciao ragazzo, come ti chiami? Cosa è successo qui? Rispose il ragazzo: Ma tu chi sei, come sei arrivato qui e poi, mi prendi in giro? Mi chiedi, cosa è successo qui? Esatto rispose Augusto, sino appena arrivato, non so proprio nulla. Rispose il ragazzo: Allora come sei venuto, puoi anche andare via, visto che non ti ha chiamato nessuno. Rispose in modo molto arrabbiato ad Augusto: Ok ragazzo, farò come hai detto tu. Andrò via, però prima volevo ricordarti che sei stato tu a chiamarmi, per avere il giusto aiuto e conforto dicendo queste due parole importanti: Signore aiutami, o mi sbaglio? Si è vero, ma tu chi sei, veramente arrivi dal cielo per aiutarmi? Certo che si, rispose Augusto. Io sono il tuo Angelo Custode, mi chiamo Augusto. Adesso mi dici come ti chiami e cosa è successo? Perdonami Augusto, se mi sono comportato così. Sento dolori sul mio corpo, soffro molto, mica sarai venuto perché sto per passare a miglior vita? Rispose Augusto: Oggi nessuno morirà, non preoccuparti. Rispose il ragazzo: Grazie per esserci. Io mi chiamo Mario e adesso siamo sotto svariati piani di un palazzo, in quanto c’è stato un forte terremoto, che credi, avrà abbattuto tanti edifici e chissà quanti morti ci saranno. Ad un certo punto si sente una voce: Mario, ma con chi parli? Augusto guardò Mario e gli disse: Ho capito, è accaduto un disastro allora. Senza luce, come posso aiutarti, non vedo più di questo io. Mario gli disse: Ma come fai a vedere in questo buio? Forse un giorno te lo spiegherò, ma adesso devo trovare il modo di vedere intorno a me e vederti. Ad un certo punto, una luce comparve davanti a Mario, una forte luce, che non dava fastidio agli occhi e Mario disse: Che bella luce. Arriva dal cielo vero Augusto? Proprio così Mario, il cielo ha voluto aiutarti. Di quale luce parli Mario, qui c’è un buio pesto! Disse Augusto: Scommetto che lei è tua madre, vero? Esatto rispose Mario, è mia madre, ma lei non crede al soprannaturale, ne Dio, ne Angeli, per lei sono tutte chiacchiere della chiesa. Sai, rispose Augusto: Può anche essere, che la stessa chiesa, non si sia comportata bene. Lo stesso uomo non capisce, che anche gli uomini di Dio sono uomini e per questo, anche loro possono sbagliare, ma non per questo, bisogna affermare che la chiesa non funziona o che sia un male? Sarebbe come dire, che tutti gli uomini sono malvagi non credi? Veramente anche negli uomini, ci saranno brave persone, o mi sbaglio? Mario rispose: Hai pienamente ragione. In quel preciso instante, vide Mario che soffriva e gli disse: Adesso bisogna fare in modo di far pervenire gli aiuti da questa parte, non credi? Certo che si, rispose Mario e continuò dicendo: Adesso non mi lasciare ti prego e in quel preciso instante, Mario dava segni di svenimento e Augusto gli disse: Mario dai, non fare così, non ti addormentare, stai con me, i soccorsi arriveranno presto. Ok Angeli mio, disse Mario, cercherò di fare come dici tu, ma non mi sento molto bene. Rispose Augusto: Si lo so ragazzo mio, ma devi sforzarti, adesso dormire, è l’ultima cosa da fare ok? In quel preciso instante, Augusto, ripercorse tanti eventi bellissimi e anche quelli molto brutti di Mario. In un attimo, vide e sentì la sua sofferenza, fin da quando era piccolo, era come se lui lo avrebbe sempre seguito e aiutato e così pensò di agire in un altro modo. Senti caro Mario, volevo dirti questo: Io ero con te, quando da piccoli hai sofferto e nello stesso tempo gioito, per alcuni fatti che ti sono accaduti parecchio tempo fa. Mario rispose: Ma dici sul serio? Devo crederci, o questa è una scusa per tenermi sveglio? Allora Augusto gli rispose, dicendo: Senti Mario, perché l’uomo è fatto così, non lo capirò mai e comunque volevo dirti, che ero con te, quando hai preso un bruttissimo voto alla prima media e la stessa professoressa ha chiamato tuo fratello, che era nella classe a fianco la tua, in terza media, per fargli sapere come ti eri comportato e che a casa avresti fatto i conti con i tuoi genitori. Ero con te, quando lavoravi con tuo padre, facendo i mercati e ti nascondevi, quando al banco venivano ad acquistare le ragazze e tu ti nascondevi e tuo padre ci rideva. Ero con te, quando capitava, che andavi a piangere sul letto dove dormivi, quando i tuoi genitori, ti davano una colpa, senza che tu ne avessi e solo adesso, hai saputo la verità di quel comportamento. Ero con te, quando ti sei diplomato e hai ringraziato nostro Signore, per quel diploma arrivato, con tanta sofferenza. Ero con te, nell’incidente con il tuo scooter. Allora Mario, devo continuare? Mario piangendo a singhiozzi disse: Che stupido che sono e continuo a esserlo. Proprio così, hai ragione, sono fatti veramente accaduti e non potevi mai immaginare che quelle preghiere erano state sentite dal cielo, fin dalla mia giovane età. Come posso ringraziare nostro Signore per questo? Mi vorrà ancora aiutare, visto che mi sono comportato male anche con te? Ricordati sempre Mario, che Dio conosce le nostre difficoltà, le nostre sofferenze. Conosce talmente bene l’uomo, che proprio per questo non l’abbandonerà mai. Importante e chiedere aiuto al Padre  pregando, fare digiuno e penitenza è questo significa confessarsi e tu da quando non ti confessi? Che domandone mi ha fatto adesso, mio angelo salvatore? Purtroppo credo da parecchio, se ne uscirò vivo, cambierò la mia vita. Augusto rispose: Hai proprio ragione Mario, è proprio questo, che Dio vuole da te. Ad un certo punto Mario, iniziò di nuovo a svenire e allora Augusto di nuovo gli disse: No Mario, non fare così, stai con me e Mario rispose: Mi inizia a mancare l’aria. A quel punto, Augusto prese la decisione più ovvia, uscire un’attimino e in qualche modo cercare qualcuno per fare arrivare i soccorsi e prima di andare disse: Ricordati sempre Mario, che tu per il Signore, sei una persona speciale e così dicendo, andò via, all’esterno di quel palazzo. Esternamente, Augusto vide dei soccorritori, che a vuoto cercavano di capire se ci fossero sopravvissuti in quella zona, ma non riuscivano a sentire nulla è così, stavano andando via sconsolati. Augusto disse: Accidenti, adesso come faccio a contattarli, a fare sapete loro, che sotto a queste macerie, ci sono ancora persone vive? Allora Augusto, senza nessun tipo di panico, si inginocchiò in mezzo a quelle macerie e alzando le braccia al cielo disse: Aiuta anche me Gesù, in questo momento. In quel preciso instante, Mario fissò un soccorritore, cercando di chiedere aiuto nel modo più ovvio, a livelli mentale è subito, il soccorritore disse: Venite tutti, qui ho sentito delle voci. Gli altri soccorritori dissero: Sei sicuro di quello che dici, altrimenti perdiamo del tempo prezioso. Rispose il collega: Certo che sono sicuro, iniziamo a togliere questi maledetti calcestruzzi caduti. Iniziarono i lavori di salvataggio, che presto sarebbero arrivati e con molta soddisfazione ringraziando il Signore, Augusto tornò da Mario e sua madre. Appena arrivato, Mario gli chiese: Ma che succede Augusto, che sono questi rumori che sento? Non ti preoccupare, carissimo amico mio, sono i soccorsi che stanno arrivando. Ma come è possibile tutto questo? Chi li ha avvisati? Tu non credo, sei stato qui tutto il tempo! A queste parole, Augusto rimase di sasso e non disse nulla ma pensò: Ma la bilocazione, non era solo per i Santi? Anche per questo, sia ringraziato nostro Signore, che è nei cieli. Nel frattempo, i soccorritori erano quasi arrivati e Augusto disse a Mario: Dai dai Mario, rimani sveglio, che ci siamo quasi, i soccorritori sono vicini. Anzi, fatti sentire, urla più che puoi. Mario allora, senza farselo ripetere due volte, con le ultime forze strillò così tanto, che gli stessi soccorritori subito li sentirono è subito riuscirono ad aprirsi quel varco, che fu la salvezza di Mario e la madre. Il primo soccorritore che arrivò sul posto chiese: Ciao ragazzo, come stai, sei solo? Mario salutando e ringraziando di cuore tutti disse: No, li c’è mia madre, non so se è viva. Il soccorritore, subito andò a vedere e disse: Bene bene è viva, ma bisogna portarla subito in ospedale e comunque detto fra noi ragazzi, questo è un vero miracolo. Chiese Mario: Perché è un vero miracolo? Siete qui sotto da una settimana, questo e l’ottavo giorno, sua ringraziato il Signore, disse il soccorritore e Mario rispose: Non sa proprio, quanto siano vere quelle parole che ha detto. Il soccorritore lo guardò e non rispose nulla. A quel punto, Augusto disse a Mario: Adesso vai e buona fortuna. Mario chiese allora ad Augusto: Posso raccontare quanto accaduto al mondo? Rispose Augusto: Tu puoi fare quello che vuoi, ma sempre con il cuore e non per guadagno. Io, noi, saremo sempre affianco a te. Grazie di tutto, mio caro e buon angeli custode, farò come mi hai detto tu, ma questa, è tutta un’altra storia…

Il Paradiso per due 6
Immagine di Tumisu da Pixabay
Il Paradiso per due 6
/ 5
Grazie per aver votato!
error: Il contenuto è protetto!!!