Il Paradiso per due 2

Il Paradiso per due 2

Una nuova storia, un nuovo racconto, per tutti voi!
Tempo di lettura 9 minuti.

Il Paradiso per due 2
Immagine di Stefan Keller da Pixabay

Il Paradiso per due 2Ep. 2Incontri – Eccoci qua, disse Adriano ad Augusto, siamo riusciti a entrare in paradiso, grazie a Gesù, che ha creduto in noi e per questo, carissimo Augusto, cerchiamo di non farlo pentire ok? Ho ragione Augusto? Carissimo Adriano, mi chiedi se hai ragione? Ma certo che sì e io non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che hai fatto. Rispose Adriano: Adesso non pensiamoci più, cerchiamo di dare del nostro meglio a tutte le anima che ne avranno bisogno e che crederanno in noi. Mentre seguivano la strada principale, sperando di arrivare a un luogo comune, con altre anime in pace, vennero fermati da Gesù Cristo e disse loro: Fermatevi e sedetevi, insieme a me. Rispose Augusto: Ok Signore, ma dove ci sediamo? Gesù rispose: Voi sedetevi su quelle due pietre e io, sul masso, davanti a voi. Ancora Gesù chiese: Ma dove state andando? Sapete dove porta questa strada? I ragazzi, risposero no, semplicemente muovendo la testa. Allora Gesù disse loro: Ragazzi, questa strada è infinita. Ricordatevi che adesso, siete in Paradiso, non avete corpo, ma siete anime pure e per questo non dovreste agire, come se sareste in vita sulla terra. Sapete, qui potete essere chiunque voi vogliate. Un personaggio importante dei vostri sogni, o un grande atleta o musicista, che era presente sulla terra, o un animale a voi simpatico. Insomma, il Paradiso è un luogo “magico”, forse questo è il termine giusto. Pensate bene a cosa vorreste fare qui, chi incontrare o come essere utili e tutto si risolverà per il meglio ok? Credete nelle vostre forze, credete nella vostra mente, credete nel vostro cuore, loro sicuramente, guideranno i vostri passi e mentre Adriano e Augusto si guardarono, in quanto non sapevo cosa rispondere, Gesù scomparve ai loro occhi. Ovviamente i ragazzi, furono felici di questa spiegazione, che lo stesso Gesù ha voluto fare loro. Adesso si, che si sentivano meglio e pronti per nuove avventure e di nuovo iniziarono a percorrere questa strada, anche dopo che lo stesso Gesù aveva spiegato loro, che quella strada non portava a nessuna parte, era infinita, come tutto il resto del Paradiso. Mentre i ragazzi continuavano a camminare, scene bellissime davanti a loro, di animali bellissimi e sconosciuti ai loro occhi o piante molto alte, di forme molto strane e case realizzate in modo alquanto bizzarre e cascate, alte, belle e maestose, che con le loro grandi portate di acqua, che venivano giù senza nessun tipo di problema, i ragazzi non potevano credere ai propri occhi. Per quanto era bello il paesaggio, non vollero mai fermarsi e dopo aver camminato per tantissimi tempo e macinato tanta strada, sotto i loro piedi, approdarono in un luogo molto bello ma sperduto. Era presente una bellissima casa, da una forma molto strana, sembrava una chiave di violino gigantesca e tutto intorno, erano state costruite piccole case a forma di strumenti musicali, insomma, vedere queste forme così bizzarre, era diventato insolito per i ragazzi, ma molto piacevole. Entrambi, erano a bocca aperta e mentre continuavano a stupirsi sempre più, a un certo punto, sentirono cantare e avvicinandosi vicino a quella casa, così maestosa, si resero conto, che non era la solita canzonetta, ma si trattava di opera lirica. Subito Adriano disse: Ma questo è il tenore Lucio Paparotti e continuava dicendo: Non ci posso credere, questo è lui, che sta eseguendo: Nessun dorma, che è una celebre romanza per tenore dell’opera lirica Turandot di Giacomo Puccini. Senti a me Augusto, dobbiamo fare in modo di entrare ok? Ti va di accompagnarmi? No no caro Adriano, io vedo un piccolo stadio illuminato li all’orizzonte e pertanto, mi recherò li a vedere cosa sta succedendo. Ci ritroveremo qui, non preoccuparti ok? Rispose Adriano: Per me va benissimo, allora in bocca al lupo e Augusto rispose: Grazie, anche a te. Adriano ed Augusto, si divisero, almeno per questa volta e ognuno prese la sua strada. Adriano la strada per la musica classica, mentre Augusto, prese la strada dello sport, quello sport che a lui è mancato tanto. Nel frattempo Adriano, entrò in questo magnifico teatro dell’opera. Rimase molto meravigliato da questo magnifico teatro, molto bello, molto alto, con poltrone di un tessuto a lui sconosciuto e favolosi quadri e dipinti di ogni genere, che lui guardava e non riusciva a comprendere, chi l’avesse dipinto e mentre si guardava attorno, si accorse di essere guardato da tutti e così, si vergognò subito e cercò di nascondersi dietro qualche alta colonna, che adornava questo teatro molto originale e sublime. Purtroppo non riusciva nel suo intendo, i suoi nascondigli non erano così efficaci, che si senti chiamare: Carissimo Adriano, dove vai, vieni qui che ti stavamo aspettando. Adriano, impallidito, uscì da dietro una colonna, in quanto aveva riconosciuto la voce del grandissimo e magnifico Lucio Paparotti. Ancora il grande maestro lo chiamò e gli disse: Dai Adriano, vieni qui sul palco, che ti stavamo aspettando, per una tua esibizione. Adriano, con tanta vergogna, salì sul palco e salutò il maestro Paparotti, con un forte inchino e disse: Maestro Paparotti, sono lusingato di conoscerla, lo sa, oggi si è avverato un sogno. Il maestro Paparotti rispose: Caro Adriano, ti ricordo che siamo in Paradiso, qui i sogni si possono avverare, se ci credi veramente. Adriano, alzò la testa e si rese conto, che il teatro era pieno di Angeli, Arcangeli, Santi e suoi amici, che in età giovane, avevano lasciato la vita terrena e che adesso, tutti insieme, facevano tifo per lui. Adriano si sentiva molto compiaciuto, felice e disse: Grazie a tutti e saluto tutti i miei vecchi amici, che fanno il tifo per me. A questo punto, il maestro disse: Adriano, adesso insieme, possiamo esibirci, che dici, ti và? Adriano ci pensò un’attimo è disse: Caro maestro, io vorrei, ma non ho lo strumento musicale con me. Rispose il maestro: Caro Adriano, io so per certo, che una tua insegnante ti aveva proposto di studiare canto vero e per questo, io credo che tu abbia una bella voce, non devi fare altro che tirarla fuori per tutti noi ok? Che vogliamo eseguire insieme? Carissimo maestro, il mio sogno sarebbe stato, interpretare con lei, Nessun Dorma, che dice, è possibile? Certamente si, rispose compiaciuto il maestro. Iniziarono l’esibizione è tutti, nessuno escluso, rimasero a bocca aperta. La loro esibizione era bellissima sotto tutti gli aspetti, che gli applausi durarono per un bel pezzo. Adriano fu felice per la sua esibizione, che il maestro gli disse: Hai visto caro Adriano, forse la tua vecchia professoressa aveva ragione vero? Perché non hai seguito il suo consiglio? Hai cantato molto bene e per questo, ti dichiaro: “Grande Tenore”. Che significa maestro, questa onorificenza? Questa è un’onorificenza, che ho inventato adesso e pertanto, tutti coloro che saranno bravi come te, avranno lo stesso trattamento. Purtroppo caro Adriano, devo ammettere, che non ho trovato voci, tenori a tuo livello e pertanto, sarà un’onorificenza difficile da riconsegnare a qualcuno. Adriano rispose: Grazie caro maestro, ma lei è troppo gentile, non merito tutto questo. Rispose il maestro: Adriano impara, che nella vita terrena, si prendono spesso decisioni sbagliate, importante e rendersene conto e poi, trovare la strada giusta, una volta che abbiamo capito dove è stato l’errore, non puoi fartene una colpa. Sai, non devi essere così severo con te stesso. Ricorda sempre, che qui sei in Paradiso, dove tutto è possibile, dove tutto ti è concesso, se ci credi veramente. Se sei entrato subito in Paradiso, vuol dire, che la tua vita non sia stata così malvagia, in fin dei conti vero, o mi sbaglio? Se Gesù Cristo ha deciso in questo modo, avrà certamente le sue giuste ragioni e posso dirti con certezza, che Lui non sbaglia e mentre il maestro diceva queste parole, Gesù apparve e sorrise ad Adriano, per poi perdersi nel nulla, in quel luogo, che oramai per Adriano era diventato magico e così facendo, aveva trovato la sua forza interiore. Si sentiva forte, sicuro e fiero di se stesso e sperava in qualche concerto insieme al maestro Paparotti è proprio in quel momento, il maestro gli disse: Spero che tu abbia capito bene le mie parole. Adesso sei pronto, per nuovi concerti da affrontare con il sottoscritto? Ma certo maestro Paparotti, non aspettavo altro. Grazie di avermelo chiesto, cercherò di fare del mio meglio. Lo so, caro Adriano, lo so, rispose il maestro Paparotti. Nel frattempo, Augusto arrivò vicino a quelle luci e come aveva ben capito, era uno stadio e decise di entrarvi… ma questa, è tutta un’altra storia. 

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