“…NON VERGOGNATEVI di recitare il Rosario da soli,
mentre andate a scuola, all’università o al lavoro, per strada e sui mezzi di trasporto pubblico;
abituatevi a recitarlo tra voi, nei vostri gruppi, movimenti e associazioni;
non esitate a proporne la recita in casa,
ai vostri genitori e ai vostri fratelli,
poiché esso ravviva e rinsalda i legami tra i membri della famiglia.
Questa preghiera vi aiuterà ad essere forti nella fede, costanti nella carità, gioiosi e perseveranti nella speranza.
Solo Gesù conosce il vostro cuore, i vostri desideri più profondi.
Solo Lui, che vi ha amati fino alla morte, è capace di colmare le vostre aspirazioni.
Le sue sono parole di vita eterna, parole che danno senso alla vita.
Nessuno all’infuori di Cristo potrà darvi la vera felicità.”
San Giovanni Paolo II
13 aprile 2003
(giornata mondiale della gioventù)
I MISTERI DEL SANTO ROSARIO
Il Rosario è composto di venti “misteri” (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.
La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).
«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).
Come si recita il Rosario?
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Si enuncia ad ogni decina il “mistero”, per esempio, nel primo mistero: “l’Annunciazione dell’Angelo a Maria”.
Dopo una breve pausa di riflessione, si recitano: un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria.
Ad ogni decina della Corona si può aggiungere un’invocazione.
Alla fine del Rosario vengono recitate le Litanie Lauretane, o altre preghiere mariane.