Il futuro del mondo

Il futuro del mondo

Una straordinaria aurora boreale brillò nell’emisfero nord-occidentale durante la notte tra il 25 e il 26 gennaio 1938.

Il futuro del mondo

IL FUTURO DEL MONDO. 1917, la Madonna a Cova da Iria (Fatima): “Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre”.

Una straordinaria aurora boreale brillò nell’emisfero nord-occidentale durante la notte tra il 25 e il 26 gennaio 1938.

‘La Stampa’ di Torino titolò in prima pagina «Un singolare fenomeno celeste. Un’aurora boreale sull’Italia». Sullo stesso tenore il ‘Corriere della Sera’, le altre testate e ovviamente gli osservatori astronomici, compresi quelli vaticani. La ‘Domenica del Corriere’ addirittura realizzò una copertina illustrata.

Proprio la sera di quel 25 gennaio Hitler — determinato alla guerra — ricevette il barone Werner von Fritsch (1880-1939), colonnello generale dell’esercito tedesco, il quale continuava ad avanzare forti obiezioni sui piani di guerra hitleriani, suscitando l’irritazione del dittatore, che poi lo inviò in Polonia dove trovò la morte nel 1939, forse colpito dalle stesse S.S. Il 26 gennaio appunto Hitler comunicò che le decisioni erano prese.

Poco più in là, il 23 agosto 1939, i ministri degli Esteri sovietico e tedesco, Vjaceslav Michajlovic Skrjabin «Molotov» (1890-1986) e Joachim von Ribbentrop (1893-1946), firmarono il patto di non aggressione fra i due Paesi, che portò alla spartizione della Polonia. Hitler, appassionato di astronomia e di astrologia, quella sera ricevette la comunicazione dell’avvenuta firma. Dopo cena riunì gli uomini del suo entourage dando loro la notizia, invitandoli alla visione di un film. Fu scelta una parata dell’Armata Rossa davanti a Stalin con un poderoso schieramento di truppe. Le due ideologie mortali, il nazional-socialismo e il social-comunismo, sancivano la loro mortale alleanza. Scrive Albert Speer (1905-1981), architetto del regime: “Ci intrattenemmo sulla terrazza del Berghof ad ammirare un raro fenomeno celeste: per un’ora circa, un’intensa aurora boreale illuminò di luce rossa il leggendario Untersberg che ci stava di fronte, mentre la volta del cielo era una tavolozza di tutti i colori dell’arcobaleno. L’ultimo atto del Crepuscolo degli dei non avrebbe potuto essere messo in scena in modo più efficace. Anche i nostri volti e le nostre mani erano tinti di un rosso innaturale. Lo spettacolo produsse nelle nostre menti una profonda inquietudine”.

Questa profezia fatimita è importante perché ci spiega tre cose propedeutiche che sono appunto fondamentali.

La prima: la profezia ha più dimensioni di lettura e realizzazione, tutte coerenti, e si comprende che non sono casuali, per cui il ‘vescovo vestito di bianco del Terzo Segreto si riferisce a più figure, circostanze ed eventi. Le aurore boreali furono due e assolutamente straordinarie, accadono in momenti apicali che determinano la nascita del secondo conflitto mondiale. Tutti – e dico tutti – gli storici sono oggi d’accordo che le due straordinarie aurore boreali precedettero di fatto quelli che sono da considerare i due passaggi chiave dell’inizio del conflitto mondiale.

La seconda: Questo tipo di lettura deve accompagnarci anche nella profezia fatimita che riguarda i nostri tempi, e in definitiva nella lettura di tutte le profezie.

La terza: Dio non è un Padre lesto all’ira, in genere il castigo se lo dà l’uomo. Se Dio interviene, anche con un evento eccezionale e catartico, è solo per suscitare un’estrema reazione dell’umanità, perché ‘costretto’ nel determinare un cambio di coscienza, ma in genere il castigo se lo dà solo l’uomo. La guerra e le persecuzioni sono unica opera del libero e immutabile arbitrio dell’uomo.

Qual è dunque la profezia fatimita che parla dei nostri tempi? E’ questa e si divide in due parti, la seconda è detta anche ‘Quarto Segreto di Fatima’ perché questo è stato rivelato dalle suore dell’ordine di Suor Lucia attraverso una pubblicazione, ma se ne era a conoscenza anche prima. Papa Ratzinger potette dunque con più forza affermare che ‘si illuderebbe chi credesse che Fatima riguardi il passato’.

Eccola:

«Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva grandi fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo intero; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo, indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo (“qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”), in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco (“abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.»

Integrazione con il diario di Suor Lucia:

«ho sentito lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui ho visto e udito: la punta della lancia come fiamma che si stacca, tocca l’asse della terra ed essa trema: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti sono sepolti. Il mare, i fiumi e le nubi escono dai limiti, traboccano, inondano e trascinano con sé in un turbine, case e persone in un numero che non si può contare, è la purificazione del mondo dal peccato nel quale sta immerso. L’odio, l’ambizione, provocano la guerra distruttrice. Dopo ho sentito nel palpitare accelerato del cuore e nel mio spirito una voce leggera che diceva: “nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica. Nell’eternità il Cielo!”.

Sul famoso ‘specchio’ ne ho scritto, ed è da intendere come il fatto che ci sarà un evento dove ognuno vedrà se stesso per come è, per come lo giudica la sua coscienza profonda, nella quale risiede Dio.

Si può credere o non credere. Io leggendo e studiando gli scritti fatimiti mi sono piuttosto reso conto dell’estrema coerenza di essi nel passato, con profezie enunciate molto prima che appunto gli eventi si verificassero, per riguardo a ciò che riguarda il futuro diciamo che la letteratura fatimita ha ‘le migliori referenze possibili’, per usare un eufemismo.

Il contenuto di Fatima ha estreme convergenze con quello che si è affermato a Garabandal, di quello che si presagisce a Medjugorje e che ci hanno riferito la Beata Aiello e – si dice – Padre Pio, le cui profezie sono secretate perché altrimenti andrebbero ‘diffuse con il contagocce’.

Tutte terminano con la Vittoria della ‘Donna Vestita di Sole’, di Maria.

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