La sua fantastica storia in un libro, grazie Mario!

Il Paradiso per due 9 – Ep. 9 – Il Cielo può attendere – Passarono dei giorni e Mario, con un viaggetto, riaccompagnò la madre a casa sua è arrivati a casa, lo stesso Mario aiutò la madre a salire le due valigie, dove la mamma aveva messo i suoi vestiti e tutto il necessario, per passare qualche giorno a casa del figlio e con un forte abbraccio, Mario ripartì per tornare al suo piccolo paesino, dove adesso l’attendeva un’altra grande decisione: Scrivere o non scrivere quel libro che aveva in mente, da moltissimi anni? Mario arrivò a casa e siccome era molto tardi, decise di andare a dormire, ma non fu semplice prendere sonno, in quanto il pensiero si faceva persistente nella sua mente: Scrivere o non scrivere quel libro? In quel momento, gli venne una bella idea e invece di dormire, quella notte pensò a costruire un altare, non molto grande, dove alla sua sinistra, ci posò una statua della Madonna delle Grazie, al centro invece, la cornice con il disegno che lui aveva realizzato in ospedale e cioè quello di Augusto e infine alla sua destra, un bel crocifisso. Terminò i lavori molto tardi e vedendo il sole sorgere pensò subito: Accidenti che stanchezza che mi sento addosso, speriamo che vada via presto e pertanto decise di andare a dormire e questa volta, il sonno lo avvolse subito, prendendo subito sonno. Si svegliò il pomeriggio tardi e decide di pregare un pochino, così accese un lumino, che per caso aveva lì vicino, senza sapere da dove arrivasse e si inventò una ginocchiera, perché voleva pregare in ginocchio, in suo Salvatore. In quell’istante di assoluto silenzio nella sua mente, Mario chiese al cielo: Vi prego, cosa devo fare? Scrivere i non scrivere il libro che ho in mente? Farei bene per voi lassù? Mario pregava e mentre lo faceva, si mise a disegnare il suo piccolo altare e quando terminò quel disegno disse, rivolgendosi sempre in ginocchio disse: Sapete, questo l’ho disegnato, così da posizionarlo, con una bella cornice in camera da letto, non vi voglio perdere neanche per un’istante. Mario chiude gli occhi e rimase in silenzio a meditare e a un certo punto sentì una voce che gli dice: Ciao Mario, per meditare meglio, non sarebbe stato meglio, leggere un brano del Vangelo? Mario rispose: Hai ragione, sarebbe stato meglio, consiglio accettato, dalla prossima volta lo farò. Dimmi, ma tu chi sei? Io sono Adriano, l’Angeli dell’aiuto fraterno, amico di un certo angelo custode, come lo chiami tu. Ho capito, ti ha mandato Augusto? Certamente, ma non solo lui. Quando gli angeli fanno queste visite, dall’alto arriva il via libera e comunque sia, torniamo alle tue domande. Adriano continuò dicendo,: Complimenti Mario, per questo piccolo altare. Io ci metterei anche qualche piccolo mazzetto di fiori e una piccola luce per la notte. Questo altare, dovrebbe sempre essere illuminato, non lasciarlo al buio, sarebbe un vero peccato. Ti consiglio anche un leggio, dove posizionare sopra una Bibbia e così facendo, questo altare diventerebbe doc, penso che mi capisci, cosa voglio dire. Rispose Adriano: Non preoccuparti, mio caro angelo, domani provvederò e metterò in atto il tuo consiglio. Allora disse Adriano, perché nel tuo cuore, è presente tanta insicurezza e paura? Non ti ha detto Augusto, che saremmo stati sempre con te? Allora vai avanti senza tante domande. Segui il tuo cuore e non sbaglierai. Ricordati, che hai già tutto ciò che ti serve per fare bene e del bene, vai avanti senza nessuna esitazione. Ovviamente ricordati, che più sei vicino a Nostro Signore e più verrai attaccato da Lucifero, diavolo tentatore. Tu prega, prega sempre, il Salvatore, lui non ti farà mai mancare il suo aiuto e detto questo, l’angelo sparì sotto i suoi occhi. Mario adesso si sentì un leone, pronto per le nuove sfide da affrontare. Capì subito, che realizzare quel libro, molto probabilmente gli avrebbe causato qualche guaio, ma non gli importava nulla, quella era la sua decisione finale e pensò: Adesso non ho più fame, non ho voglia di cenare, vado a dormire, perché domani inizierà un’altra fase della mia vita. Mario si mise al letto, fece molta fatica a dormire, ma questa volta, era contento di mettere in pratica, tutto ciò che quell’angelo gli aveva detto, aveva l’adrenalina così alta, che si alzò dal letto per prepararsi una buona camomilla è solo dopo, si addormentò. La mattina del giorno dopo, si alzò con tanta felicità nel cuore, fece una bella e abbondante colazione, uscì subito e si diresse a comprare una bella Bibbia, un Vangelo e poi un leggio, ma non da tavolo, perché non ci sarebbe entrato. Comprato tutto, si ricordò di acquistare qualche luce per illuminare tutto l’altare, perciò decise di acquistare dei piccoli faretti, che lui stesso montò a casa. Subito pranzò e poi, a una certa ora, si recò in chiesa, voleva parlare con padre Agostino, che non ancora arrivava e senza perdersi d’animo si sedette davanti l’altare della chiesetta e ringraziò il Signore, per avergli mandato Adriano. Mentre pregava, arrivò padre Agostino che gli disse: Ma che bella sorpresa Mario, che mi hai fatto. Come mai a quest’ora sei qui? Padre Agostino lo guardò attentamente e senza che Mario rispose nulla gli disse: Ho capito figliolo, è giunto quel momento vero? Mario fece si con la testa e gli disse: Inoltre padre, le volevo dire se possiamo parlare a casa mia, perché mi deve benedire una cosa che ho realizzato. Ok rispose il padre, prendo gli attrezzi del mestiere e andiamo. Arrivarono a casa e padre Agostino rimase di sasso a vedere quell’altare così bello e gli disse: Ma Mario, hai deciso di farmi concorrenza? Padre la prego, benedica quest’altare. Padre Agostino, rispose ok e senza pensarci due volte, benedì quel bellissimo altare, con quei magnifici fiori e la domanda da fare a Mario, fu spontanea e gli chiese: Ma perché tutto questo Mario? Padre venga qui e sediamoci. Il padre, lascio tutto quello che aveva e si sedette di fronte a Mario che iniziò a raccontare la sua storia. Iniziò dicendo: Mi spiace non averglielo detto prima… e continuo, fin quanto alla fine gli disse, che il giorno prima un’altro angelo era stato da lui, per consigliarlo su ciò che era meglio fare. Padre Agostino gli rispose: Una bella storia, incredibile, affermerei anche allucinante, che certamente sarebbe da raccontare. La tua testimonianza, servirà a tanta gente e d’accordo con l’angelo gli dice: Ovviamente, forse, altre persone la prenderà male, ma io sarò sempre con te, conta su di me ok? Il sacerdote continuò dicendo: Il libro, una volta terminato, lo presenteremo in parrocchia, faremo un invito ufficiale a tutta la parrocchia, lo faremo diventare molto importante e ne ricaverai tantissimi soldi, fidati di me. Ok padre, rispose Mario, ma io non punto ai soldi, ma voglio muovere le coscienze di chi non crede e cercare almeno di farli riflettere sul loro credo e chissà poi, è questo il risultato che io vorrei ottenere. Il padre sorrise e gli disse: Hanno ragione quegli angeli a venirti a trovare e averti salvato, sei unico. Il padre andò via e Mario, senza perdere altro tempo, iniziò a scrivere il suo libro, che presto diventò un romanzo molto importante. I giorni passarono in fretta e Mario, non usciva neanche a fare la spesa, che padre Agostino, incaricò qualcuno a portargli la spesa. I parrocchiani, non avendolo visto più, si erano preoccupati per lui e ogni tanto qualcuno andava a chiedere al padre cosa era successo a Mario e il padre, con tanta calma e saggezza rispondeva sempre: Non preoccupatevi figlioli miei per Mario, lui sta benissimo, ma adesso ha altro da fare, presto tutta la parrocchia saprà la verità. Dopo queste parole, tutti si chiedevano quale sarebbe stata questa verità e non mancavano i maligni che dicevano: Chissà cosa avrà combinato, che qualcuno l’ha nascosto. Altri giorni passarono e questo libro dopo tanto tempo e tanta pazienza, vide la luce. Mario, terminò di scrivere il libro in tempi record. Da alcuni amici, si fece dare delle foto di quel maledetto terremoto, e penso anche di aggiungere altre foto, come i disegni che lui aveva realizzato, insomma, ne uscì un bel romanzo e Mario non poté credere ai suoi occhi e si disse subito: Credo di aver fatto un buon lavoro. Il giorno seguente, si alzò dal letto molto soddisfatto, una bella doccia, con un sapore profumato e rigenerante, colazione è subito portò una copia a padre Agostino, che quando li vide gli disse: Mio caro ragazzo, hai finito a scrivere il tuo romanzo vero? Certo padre, adesso lo legga e mi faccia sapere cosa ne pensa e poi cercherò da chi farlo stampare. Ok rispose il padre, lo leggo subito e ti farò sapere. Il padre ci mise dei giorni a leggerlo, anche perché era molto impegnato. Più il padre leggeva quelle pagine e più era fiero di quel ragazzo. Quando padre Agostino, terminò di leggere quel romanzo, si inginocchiò davanti al Santissimo Sacramento e piangendo disse: Signore, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto e stai facendo per questo ragazzo. Ti prego di aiutarlo ancora, perché ci continuerà a portare tante soddisfazioni a tutti e sono sicuro che lui continuerà ad aiutare il prossimo, come sempre ha fatto. Sia lodato sempre il tuo nome, mio Signore. Mario ricevette una telefonata dal padre, che gli disse: Ciao Mario, puoi passare oggi, che devo parlarti? Certo rispose Mario, vengo subito. Mario prese l’ auto, subito si diresse verso la parrocchia, non vedeva l’ora di sentire, cosa ne pensasse il padre. Busso, entrò in sacrestia dal padre e su sedette, padre Agostino lo guardò ma non diceva nulla e così Mario disse: Padre, mi dica la verità, non le piaciuto quello che ho scritto vero? Il padre sorrise e gli disse: Ma che dici, caro il mio Mario, questo è un capolavoro di romanzo e per questo, senza dirti niente, ho ritenuto opportuno iniziare a farlo stampare e visto che avrà un grande successo, ne ho fatto stampare un migliaio di copie per iniziare. Tra qualche giorno, qui in parrocchia ne consegneranno circa cinquecento copie, il restante nelle librerie. Rispose Mario: Ma padre, mi dica come si chiama la casa editrice, che vado a pagare subito, non mi piace avere debito. Non ti preoccupare Mario, ho pensato tutto io. Adesso dobbiamo decidere quando presentare il libro ok? Mario rispose: Io avevo pensato a un sabato sera, così non ci saranno problemi di orario e non dimentichiamo anche di preparare un buffet per tutti. Qualche giorno passò, le stampe erano pronte e arrivate in parrocchia, così decisero, che il sabato seguente, potevano presentare il libro. Durante la Santa Messa della mattina, di quel sabato, padre Agostino, a fine eucarestia disse: Cari parrocchiani, come tutti avete notato, il nostro caro Mario è mancato per un po’ in questa parrocchia. Sono qui adesso ad annunciare, che questa sera, dopo la Santa Messa, ci sarà la presentazione del suo romanzo. Ci sarà ovviamente il nostro amico e catechista Mario, ci sarò io e verrà anche S.E. Monsignor Guido Guidi ovviamente non mancate. Lo stesso messaggio, il padre lo diede alla Santa Messa della sera e tanti su chiesero: Chissà cosa avrà scritto di così interessante, visto che anche il Vescovo non mancherà. Mario era presente alla Santa Messa e quando senti che sarebbe arrivato anche il vescovo, il suo cuore iniziò a pulsare come un’auto da corsa e non aveva per nulla voglia di fermarsi. Terminata la Santa Messa, Mario si recò subito dal padre dicendo: Ma che mi ha combinato padre, non mi ha detto niente della presenza di S. E. di questa sera, perché? Ovvio, rispose il padre, per non farti sentire in questo modo per giorni. Non preoccuparti, anche il vescovo ha letto il tuo romanzo, ne è rimasto molto felice e incantato e mi ha detto, che questa sera vorrà un tuo autografo, davanti a tutti. Accidenti padre, così mi fa agitare ancora di più. Non preoccuparti Mario, ricorda di essere te stesso e tutto andrà per il verso giusto. Entrambi prepararono la chiesa, un tavolo, tre sedie e gli scatoloni pieni di libri, posizionati dietro di loro. Tutto era pronto per l’interessante evento e quando uscirono, per raggiungere l’arrivo di S. E., notarono che dalla chiesa, nessuno era andato via, anzi, altre persone stavano entrando e notò pure che era presente, il dottor Salvo. Mario era felice della sua presenza e piano piano, quella paura gli passo e fu felice di ricevere il vescovo di persona. La chiesa era gremita di tante persone, conoscenze e non, insomma, senza perdere altro tempo, prese la parola padre Agostino che ringraziò tutti per la bellissima presenza e diede la parola a S. E., che disse: Sono contento di essere qui stasera, a condividere questo romanzo. “Il Cielo può Attendere” scritto in modo impeccabile con tanti ricordi, anche belli, che questo giovane si porterà sempre nel cuore. Sono sicuro, che nostro Signore, ha mandato i due Angeli da Mario, perché credeva molto in lui e vedo che non si sbagliava, visto la folta presenza di tutti voi. Tante persone si guardarono stupiti e non vedevano l’ora di acquistare quel romanzo inedito e gradito anche alla stessa chiesa. Dopo queste belle parole del vescovo, Guido Guidi, prese la parola Mario che disse: Scusate l’emozione. Ringrazio padre Agostino e S. E., per essere presenti qui questa sera con tutti noi. Io ho vissuto una forte esperienza, prima e dopo il terremoto. Il cielo mi ha sempre aiutato e per questo non posso non ringraziare nostro Signore, che mi è stato sempre vicino, con i suoi Angeli custodi. Non vado oltre e per terminare il mio breve discorso, fatemi ringraziare una persona che tanto mi ha aiutato e che presente in mezzo a voi. Non dirò chi è questa persona, però comunque sentivo il bisogno di dirgli grazie di tutto, davanti a voi. Con qualche lacrimuccia, Mario si mise a sedere e prendendo la parola il padre disse: Adesso, chi vorrà acquistare questo romanzo, potrà farlo, mettendosi in fila qui davanti a noi. Chi vorrà, lo stesso Mario, sarà felice di autografarlo. Tutti si misero in fila e uno alla volta, acquistarono il romanzo con autografo e mentre Mario, autografata tutti quei romanzi, a un certo punto, nella stessa chiesa si sentì un forte grido, dicendo: Vergognati, vergognati Dio! Tutti rimasero sconvolti dal quel grido di rabbia e di dolore. Poi, si sentirono dei forti passi, che uscirono dalla chiesa e Mario, si alzò contemporaneamente, per raggiungere quella persona, ma questa, è tutta un’altra storia…

