Un nuovo racconto, un nuovo episodio, il cielo è sempre più intrecciato!
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Il Paradiso per due – Ep. 4 – L’Angelo Responsabile – Accidenti Augusto, ma dove ci troviamo, qui è tutto buio? Guardate meglio questo posto, con il vostro cuore e non con i vostri occhi. Adriano allora disse: Ma chi sei, non conosco questa voce, così bella e soave. Detto questo, i loro occhi si illuminarono e videro lei, con quella voce bellissima e non solo, che davanti a loro sorrideva e a fianco di Augusto, era presente un altra ragazza e a questo punto, Adriano disse: Caro Augusto, mi fai sapere anche a me, cosa sta succedendo? Sai, ci troviamo in un luogo sconosciuto, senza capire come ci siamo arrivati. Augusto allora, con tutta calma, prese la parola e disse: Caro Adriano, dopo la mia bellissima partita, con grandi campioni, Maradonna mi ha fatto conoscere l’Angelo del Calcio e con delle domande specifiche che io gli ho proposto, mi ha detto, che mi avrebbe fatto parlare con l’Angelo Responsabile e con questo presumo che sia proprio lei giusto? Certo che sono io, rispose l’Angelo Responsabile. Il mio nome è Jele, pertanto potete chiamarmi così. Carissima Jele, disse Adriano, forse ho iniziato a capire qualcosa, ma quello che non ho capito, cosa ci facciamo qui e dove ci troviamo adesso? Rispose Jele: Adesso vi trovate, nel Palazzo Modello. Questo luogo dona illuminazione spirituale. Una volontà possente per creare e trasformare, tutto ciò che voi vorrete, con il vostro cuore e la vostra mente. Augusto disse: Scusami tanto Jele, ma gli angeli femminili, sono tutte bellissime come te e lei, lei che qui di fianco a me, mi guarda con quei bellissimi occhioni? Jele rispose: Sai, in Paradiso, gli occhi vedono quello che vuole vedere il nostro cuore, tutto dipende dal nostro cuore, dalla nostra coscienza e con questo voglio dirti una cosa, anche se penso che prima di me, già ti è stato detto: In questo luogo così spirituale, impara ad aprire il tuo cuore, la tua mente, impara il rispetto per gli altri e non dimenticare mai l’educazione verso il prossimo, verso la natura, verso gli animali e verso tutto ciò abbia creato Dio. Sai, tutti i giorni, vedo cosa succede sul vostro amato mondo e tutti i giorni mi rattristò, a vedere tali comportamenti disumani dell’uomo, verso il suo simile. Guerre, carestie, mancanza di cibo, mancanza di acqua, uomo contro uomo. Perché il ricco deve sopraffare sul povero, rendendolo schiavo e ai suoi piedi? Senza parlare che esiste ancora il razzismo, per molte persone, il colore della pelle è importante… e non vado oltre, altrimenti rischierei di arrabbiarmi anche adesso. Mi sono sempre chiesto, come può l’essere umano, essere così avido, attaccato al denaro, senza nessuna pietà, anche mettendo a rischio il proprio pianeta terra, che Dio aveva creato per l’ uomo, per farlo vivere dignitosamente, senza fargli mancare nulla? Carissimi, scusate il mio sfogo, ma ho detto tutto questo, per farvi capire, che qui non funziona così, pertanto prima vi comporterete in un certo modo e prima starete sempre meglio. Augusto e Adriano si guardarono e non sapevano cosa rispondere a Jele, che nel frattempo rimaneva ferma a fissare i due ragazzi, stravolti da quelle parole di verità. In quel preciso instante, prese la parola l’angelo del calcio che disse: Io mi chiamo Poye, non mi sono mai presentata con il mio nome di origine. Volevo anche aggiungere una cosa. Purtroppo lo stesso uomo ha la violenza nel proprio DNA. Lo sport, qualunque esso sia, il nostro Dio, lo ha messo sulla vostra amata terra, perché servisse per scopi educativi, in qualunque forma si potesse praticare e non per essere usato, per alimentare violenza dentro e fuori gli stadi o per fare girare tanto denaro, per poi realizzare illeciti finanziari di ogni genere. Ma è possibile che l’uomo non conosca altro che il denaro? È possibile che l’uomo non capisca, che qui il denaro non conta, ma in questo luogo conta, come ti sei comportato con il tuo prossimo? Augusto, a un certo punto, iniziò a guardare a terra, in quanto i suoi rimorsi di coscienza, proprio in quel momento, si facevano sentire. Adriano, accanto a lui, solo per un’attimo, gli mise il braccio intorno al collo, per rincuorarlo e con quel gesto, fargli capire di stare tranquillo, che quel discorso non era affatto rivolto a lui. Ovviamente, non bastò ad Augusto quel gesto di Adriano, in quanto i due angeli, avevano ragione a dire quelle cose e Augusto ovviamente si sentì la vergogna addosso, per essersi lui comportato così male in vita. Nel frattempo Adriano chiese: Carissimi Angeli, perché ci avete portato qui? Poye rispose: Io vi ho portato qui, perché Augusto mi aveva fatto una domanda molto importante e per questo avevo ritenuto importante, farvi incontrare chi potesse veramente aiutarvi. Adriano si voltò verso Augusto e disse: Augusto, posso chiederti cosa avevi chiesto all’angelo del calcio? Certo rispose Augusto. Io volevo semplicemente sapere, come si diventava un angelo, con una responsabilità di questo genere. Allora rispose Jele: Fammi capire bene, tu vorresti diventare un angelo modello, un angelo visto da tutti come il migliore, colui che si comporterebbe bene in ogni occasione, è questo che vorresti diventare? Perché un angelo, con queste responsabilità diventa importante agli occhi di altre anime, non scordarlo mai. Sai, con le responsabilità, tutti vorranno un tuo parere su argomenti importanti e li, dovrai essere preparato a rispondere al meglio, per il bene di tutti e non solo per il bene di te stesso. È veramente questo che vuoi fare, ci hai pensato bene? Anche perché, un errore importante che fai, torni a essere un’anima normale e non potrai più essere un angelo modello. Io ti consiglierei di aspettare e imparare meglio le buone maniere verso la tua anima e quella degli altri e comunque tocca a te decidere, io posso solo consigliarti. Nel frattempo che Augusto pensò seriamente a quelli che gli aveva detto Jele, il buon Adriano chiese: Bellissima Jele, ma quanti angeli, chiamiamoli modello, come hai detto tu ci sono? Guarda carissimo Adriano, c’è ne sono tantissimi, in quanto il cielo, lo spazio, che l’uomo sta tentando di visitare e scoprire cose nuove, è tanto grande, quanto la grandezza dello stesso Dio, che lo ha creato. Per farti alcuni nomi: C’è l’angelo del tempo, delle stagioni, del cielo, delle nuvole, della pioggia, del sole, della vita e della morte. Allora Adriano disse: Della vita? Certo, se quando muori, la tua anima viene accompagnata dall’Angelo della morte, l’angelo della vita, accompagnerà la futura mamma, alla nascita del proprio bambino o bambina. Ricordatevi, che ogni nascita, è un miracolo che ogni giorno, Dio dona alla coppia, al genero umani, agli uomini. Ricordatevi, che per riconoscere questi angeli, basta guardare la loro aureola, se vedete che sopra o al suo interno è presente un’immagine, basta capire cosa rappresenti quell’immagine, così da capire, cosa rappresenti quell’angolo in quel momento. Per farvi un esempio, l’angeli della morte si rappresenta con un teschio, mentre l’angelo della vita, con una donna, con il pancione, insomma su, un po’ di fantasia non guasta. Disse Adriano: Ho capito tutto e per questo mi chiedevo, come si diventa angeli modello? Rispose Jele: Ti stai per caso chiedendo, se si deve studiare e passare degli esami? Ovviamente, un esame lo devi passare, ma senza studiare, non preoccuparti, non è il tipo di esame che conoscete voi. In pratica, per superare questo banale esame per qualcuno, io metterò la mia mano destra sul cuore e poi sulla testa, per testare la loro purezza, se la percentuale è abbastanza alta, si procederà a dare un nomignolo, una responsabilità importante a quell’anima. Ricordo sempre, di pensarci bene, prima di farmi procedere a questo eventuale esame. Ad un certo punto, chiese Adriano: Ma che sono queste foto, queste iscrizioni qui presenti? Augusto disse: Io non vedo niente, perché tu le vedi? A questo punto rispose Jele che disse: Vedi Augusto, il tuo amico Adriano, come già detto da qualcuno prima di me, ha un cuore puro è pensieri positivi, sempre pronto ad aiutare gli altri, in qualunque circostanza e per questo, che lui non dovrà fare nessuno esame, perché il suo esame lo ha già passato, vedendo foto e spiegazioni, di angeli che sono stati importanti in tanti contesti difficili da portare avanti e per questo caro Adriano ti nomino: L’ Angelo dell’aiuto fraterno. Tra poco, ti comparirà la tua aureola, con la tua personale immagine che ti distinguerà, vediamo cosa appare. Tutti aspettarono quel momento e poco dopo, apparve la sua immagine, sopra l’aureola era apparso l’immagine di due persone che si abbracciavano sorridendo. Adriano disse: Non credo che meriti tutto questo, non credo di essere all’altezza di tale compito, mi spiace. A questo punto rispose Poye che disse: Scusami Jele, se rispondo io, ma voglio dire solo questo ad Adriano: Ricordati che Dio non sbaglia mai e se ti ha dato questo nomignolo è giusto che sia così, in quanto il tuo essere umile ti rende un’anima pronta, per questo tipo di responsabilità. Adriano sentite queste belle parole, si fece coraggio e mettendosi in ginocchio, davanti ai due angeli disse, a bassa voce: Si faccia la volontà di Dio. Jele allora, fece subito alzare in piedi Adriano e gli disse: Cosa pensi del Purgatorio, caro Adriano? Rispose Adriano: Per quello che ne so, è un luogo dove le anime si devono pentire e chiedete scusa per i loro comportamenti in vita, spesse volte non conforme con le leggi di Dio e che vanno aiutate per far comprendere loro i propri errori. Bravissimo Adriano, non potevo spiegartelo meglio ed è proprio questo il tuo nuovo incarico, ma questa, è tutta un’altra storia…

