Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Giovanni 6:51-58
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
ABBONDANZA. Quello di oggi potrebbe essere definito come il Vangelo della Vita, considerata l’abbondanza di verbi, aggettivi e sostantivi relativi alla vita che in essi vi ritroviamo. Gesù si descrive come pane vivo disceso dal cielo, mandato dal Padre, rafforzato dall’Io sono che è il nome che Dio rivela a Mosè sul monte Oreb. Il fatto che sia pane disceso dal cielo richiama la manna mandata dal Signore per sfamare il popolo di Israele nel deserto. Gesù, a differenza della manna, è pane vivo, nel senso che si è dato per sempre, in abbondanza, senza misura: Egli è il vero nutrimento, è il Risorto, il Vivente che dona la Vita eterna e la risurrezione. Mangiare di questo pane permette di vivere un’esperienza di comunione con il Signore (chi mangia me vivrà per me), ma anche tra di noi come Chiesa di Cristo chiamata a testimoniare e restituire questa comunione di Vita nel mondo.
Buona domenica
Le sorelle Clarisse (11 giugno 2023)
