Marco 2,18-22
I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da lui e gli dissero: “Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?”. Gesù disse loro: “Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!”.
BUON CIBO. Il Vangelo di oggi ci parla di digiuno e fede. Siamo stati abituati a vedere il digiuno cristiano come una privazione per condividere un dolore, per partecipare ad un momento di sacrificio in nome di un bene più grande. E se il bene più grande fosse già con noi? Davvero vorremmo continuare a cercare altro, a condividere una fatica e non una gioia con esso? Il digiuno svolge allora la funzione di farci sapere qual è la nostra fame, di che cosa viviamo e cosa è davvero grande e importante per noi. L’uomo non si nutre di solo cibo, ma di parole, di relazioni, di amore, cioè di tutto ciò che dà senso alla vita, sostentata dal buon cibo da noi coltivato.
Buona giornata e buona settimana
Le sorelle Clarisse (del 16 gennaio 2023)
N.B. Volevo giusto informare tutti, che altri articoli delle sorelle Clarisse, sono sull’altro mio blog personale www.marcoferrara.blog, in quanto proprio dal mio blog personale, era partita l’idea, di far conoscere queste bellissime riflessioni a tutti i navigatori, che si affacciavano sulle pagine del mio blog. In pratica, è il commento del Vangelo quotidiano a cura delle Clarisse di Mantova in collaborazione con i laici. Una bellissima idea, che va certamente condivisa con tutti e per questo, eccomi qua, a disposizione per ognuno di voi!